IL "CANONE" BIBLICO

 

"Canone" è una parola di origine greca, con cui indichiamo I'elenco completo dei libri che la Chiesa ritiene ispirati e propone come norma di fede e di vita per i credenti. «La stessa Tradizione fa conoscere alla Chiesa
il canone integrale dei libri sacri» (Dei Verbum, 8).
Vengono chiamati "protocanonici" i libri della Bibbia che da sempre e presso ogni comunità cristiana sono stati ritenuti ispirati. Sono detti "deuterocanonici" quei libri che agli inizi non furono sempre e dovunque riconosciuti come ispirati, ma solo gradualmente furono riconosciuti come tali.

I libri deuterocanonici dell'Antico Testamento sono: Tobia, Giuditta, 1 e 2 Maccabei, Sapienza, Siracide, Baruc,
cui si aggiungono alcune parti del libro di Ester e di quello di Daniele. Questi libri non sono ritenuti ispirati dagli ebrei e dalle comunità cristiane protestanti (che li chiamano "apocrifi").

Anche nel Nuovo Testamento si distinguono alcuni libri deuterocanonici: Ebrei, Giacomo, Ciuda, Pietro, 2 e 3 Giovanni, Apocalisse. La loro ispirazione è oggi riconosciuta da tutte le Chiese e comunità ecclesiali cristiane.

Tratto da "Incontro alla Bibbia" breve introduzione alla Sacra Scrittura per il cammino catechistico degli adulti
a cura della Conferenza Episcopale Italiana e dell'Ufficio Catechistico Nazionale

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