Il Pastore d'Erma: Le Visioni

VISIONI [Vi. I, 1- II, 2]


Prima visione

L'uomo giusto desidera le cose giuste

 

Frontespizio del Pastore d'Erma: Le Visioni

I, 1. Chi mi aveva allevato a Roma mi vendette a una certa Rode. La ritrovai dopo molti anni e incominciai ad amarla come sorella. 2. Trascorso qualche tempo, la vidi che si bagnava nel fiume Tevere, le diedi la mano e la tirai dal fiume. Vedendo la sua bellezza, dissi nel mio cuore: "Sarei felice se avessi una moglie come questa per bellezza e per carattere". Desideravo solo ciò e null'altro. 3. Qualche tempo dopo, mentre andavo verso Cuma, contemplando le opere di Dio perché grandi, splendide e potenti, mi addormentai lungo la strada. Uno spirito mi prese e mi portò in una parte impraticabile per dove l'uomo non poteva camminare. Era un luogo dirupato e franato dalle acque. Attraversando il fiume, venni alla pianura e piegando le ginocchia incominciai a pregare il Signore e a riconoscere i miei peccati. 4. Mentre pregavo, il cielo si spalancò e vidi quella donna, che avevo desiderato, salutarmi dicendomi: "Salve, Erma". 5. Fissando lo sguardo su di essa le chiesi: "Signora, che fai tu là?". Essa mi rispose: "Sono stata elevata in cielo per accusare i tuoi peccati al Signore". 6. Soggiungo: "Ora tu sei mia accusatrice?". "No, dice, ascolta le parole che voglio dirti". Dio che abita nei cieli e fece da ciò che non era le cose che sono, moltiplicandole e accrescendole per la sua santa Chiesa, è adirato con te perché hai peccato contro di me". 7. Rispondendo le dico: "Ho peccato contro di te? In che modo? Quando ti ho detto una parola sconveniente? Non ti ho sempre considerato come una creatura divina? Non ti ho sempre rispettato come una sorella? Come mai, inventi, o donna, tali cattiverie e brutture?". 8. Sorridendo mi dice: "Nel tuo cuore salì il desiderio della cattiveria. Non ti sembra che sia cosa malvagia per un uomo giusto, che un desiderio cattivo entri nel suo cuore? È un grande peccato, dice.


Infatti l'uomo giusto desidera le cose giuste, e col volere le cose giuste, la sua gloria si dirige ai cieli ed ha propizio il Signore in ogni cosa. Quelli che nel loro cuore vogliono cose malvagie si preparano la morte e la schiavitù; soprattutto chi si afferra a questo mondo, magnifica le sue ricchezze e non si preoccupa dei beni futuri. 9. Si pentiranno le anime di coloro che non hanno speranza ma hanno disperato di sé e della loro vita! Ma tu prega Dio ed egli guarirà i tuoi peccati, quelli di tutta la tua casa e di tutti i fedeli".

Il cattivo desiderio

II, 1. Dopo aver detto queste parole, i cieli si chiusero ed io rimasi tutto inorridito e addolorato. Dicevo in me: "Se mi viene imputato questo peccato, in che modo potrò essere salvato? In che modo placherò Dio per i miei peccati commessi? Con quali parole supplicherò il Signore di essermi propizio?". 2. Stavo considerando e preoccupandomi di tali cose nel mio cuore, quando vedo davanti a me una grande cattedra bianca fatta di candide lane. Venne una vecchia con una veste molto splendida e un libro in mano. Si sedette e mi salutò: "Salve, Erma!". Ed io addolorato e piangendo risposi: "Salve, signora!". 3. Mi disse: "Perché sei triste, Erma? Tu che sei paziente, mite e sempre sorridente, perché appari tetro e non gioviale?". Le risposi: "Per una donna onorata che mi ha detto di aver io peccato contro di lei". 4. Essa disse: "Giammai contro un servo di Dio una cosa simile. Ma certamente un desiderio di essa venne nel tuo cuore. Un tale desiderio per i servi di Dio comporta un peccato. Intenzione malvagia e sorprendente è per uno spirito lodevole e già provato se desidera un'azione cattiva. Soprattutto per Erma continente e alieno da ogni turpe piacere e pieno di ogni semplicità e di grande innocenza!".

La Chiesa eterna

III, 1. "Non per questo Dio è adirato contro di te, ma perché tu faccia ravvedere la tua famiglia, che ha offeso il Signore e voi genitori. Tu sei tenero verso i figli e non hai rimproverato la famiglia che, invece, hai lasciato corrompere vergognosamente. Perciò il Signore è adirato con te. Ma egli sanerà tutti i mali accaduti in precedenza nella tua famiglia. Per i loro peccati e per i loro errori, ti sei rovinato con i guadagni terreni. 2. La misericordia del Signore, però, avendo pietà di te e della tua casa, ti darà la forza per ben fondarti nella Sua gloria. Basta che tu non sia trascurato, rianima invece e conforta la tua casa. Come il fabbro a colpi di martello ottiene la cosa che vuole, così la parola quotidiana giusta viene a capo di ogni cattiveria. Non trascurare di riprendere i tuoi figli. So che, se si pentiranno di tutto cuore, saranno scritti nei libri della vita con i santi". 3. Dopo aver terminato queste parole, mi dice: "Vuoi sentirmi leggere?". Le rispondo: "Sì, signora". Mi dice: "Stammi attento e ascolta le glorie di Dio". Ascoltai cose grandi e meravigliose che non ho potuto ricordare. Le sue frasi erano terribili e l'uomo non vi poteva reggere. Ricordo solo le ultime parole che erano a noi confacenti. 4. "Ecco il Dio delle Potenze che, con forza invisibile e superiore e grande intelligenza, ha creato il mondo e, con glorioso intento, ha rivestito di splendore la sua creatura e, con la parola potente, ha fissato il cielo e ha stabilito la terra sulle acque e, con la propria saggezza e col suo disegno, ha fondato la sua santa Chiesa che anche benedisse. Egli sposta il cielo e i monti, i colli e i mari e tutto diventa piano per i suoi eletti perché si compiano le promesse loro annunziate con molta gloria e gioia se osservano i comandamenti divini che ricevettero con gran fede".

I giusti, i pagani, gli apostati.

IV, 1. Non appena finì di leggere, si alzò dalla cattedra. Vennero quattro giovani, presero la cattedra e si allontanarono verso oriente 2. Ella mi chiama e toccandomi il petto mi dice: "Ti è piaciuta la mia lettura?". Le dico: "Signora, mi sono piaciute le ultime parole, le prime invece sono difficili e dure". Essa poi soggiunge: "Le ultime sono per i giusti, le prime per i pagani e gli apostati". 3. Mi stava parlando quando apparvero due uomini. La presero sulle spalle e si allontanarono verso la cattedra ad oriente. Se ne partì lieta e andandosene mi dice: "Coraggio, Erma!".

 

 

 


 

Seconda visione

Il libretto da trascrivere

V (1), 1. Nella stessa stagione dell'anno precedente andai verso Cuma e cammin facendo mi ricordai della visione. Ancora una volta lo spirito mi prende e mi porta nello stesso luogo dell'anno avanti. 2. Ivi giunto, mi inginocchio e incomincio a pregare il Signore e a glorificare i1 suo nome perché mi aveva stimato degno e mi aveva fatto conoscere i peccati di prima. 3. Dopo che mi alzai dalla preghiera vedo davanti a me la vecchia signora dell'anno precedente che passeggiava leggendo un libretto. Essa mi dice: "Vuoi annunziare queste cose agli eletti di Dio?". Le dico: "Non riesco a ricordarle tutte. Dammi il libretto perché possa trascriverlo". "Prendilo - dice - e me lo renderai". 4. Lo presi e appartatomi in un luogo del campo lo trascrissi tutto lettera per lettera, perché non mi orientavo con le sillabe. Dopo che terminai le lettere, improvvisamente mi fu tolto di mano il libretto e non vidi da chi.

Per i giusti la penitenza ha un termine

VI (2), 1. Dopo quindici giorni, digiunando e pregando molto il Signore, mi fu rivelato il significato dello scritto. Questo era il suo tenore. 2. "I tuoi figli, Erma, si sono rivoltati contro Dio, hanno bestemmiato il Signore e hanno tradito con grande malvagità i loro genitori. Sono stati in fama di traditori dei genitori senza giovamento. Inoltre hanno aggiunto ai loro peccati impurità e impasti di cattiveria. Le loro iniquità erano al colmo. 3. Fa' conoscere queste parole a tutti i tuoi figli e alla tua consorte che deve essere per te una sorella. Anch'essa non frena la lingua con la quale fa la maligna, ma udendo queste parole si frenerà e avrà misericordia. 4. Dopo che tu avrai fatto conoscere loro queste parole che il Signore mi ha ordinato che ti fossero rivelate, saranno rimessi loro tutti i peccati prima commessi e a tutti i fedeli che hanno peccato fino a questo giorno, se si pentono con tutto il cuore e rimuovono dal loro animo la dissociazione. 5. Il Signore ha giurato per la sua gloria a favore dei suoi eletti: se al compiersi di questo giorno c'è ancora il peccato, non conseguiranno la salvezza. Per i giusti la penitenza ha un termine, e i giorni della penitenza sono compiuti per tutti i fedeli. Per i pagani, però, la penitenza è valida sino all'ultimo giorno. 6. Dirai ai capi della Chiesa che dirigano il loro cammino nella giustizia, perché ottengano pienamente con molta gloria le promesse. 7. Siate perseveranti voi che operate la giustizia e non dubitate perché il vostro cammino sia con gli angeli santi. Beati voi che sopportate la grande afflizione che sopraggiunge, e quanti non rinnegheranno la loro vita. 8. Il Signore giurò per il Figlio suo che siano rigettati dalla loro vita quelli che lo rinnegano e staranno per negarlo nei giorni futuri. Per la grande misericordia è divenuto propizio a quelli che lo rinnegarono prima".

L'astio genera la morte

VII (3), 1. "Tu, Erma, non essere adirato con i tuoi figli né tralasciare tua sorella, perché siano purificati dai loro peccati di prima. Si educheranno con un indirizzo giusto se non porterai a loro astio. L'astio genera la morte. Tu, Erma, molto soffristi per le colpe della tua famiglia, perché non ti curasti di essa e la trascurasti, facendoti travolgere da affari sconsiderati. 2. Ma sei salvo per non esserti allontanato dal Dio vivente, per la tua semplicità e per la grande temperanza. Queste cose, purché tu perseveri, hanno salvato te e salvano tutti quelli che le praticano seguendo l'innocenza e la semplicità. Questi supereranno ogni malvagità e perverranno alla vita eterna. 3. Beati tutti coloro che operano la giustizia; non periranno in eterno. 4. Dirai a Massimo: "Ecco, sopraggiunge la sofferenza. Se ti pare nega di nuovo. Il Signore è vicino a quelli che si convertono, come è scritto nel libro di Eldad e Modat, che nel deserto profetarono al popolo".

La Chiesa creata prima di tutte le cose

VIII (4), 1. Fratelli, mentre dormivo ebbi una rivelazione da un bellissimo giovane che mi diceva: "Chi credi sia la vecchia dalla quale prendesti il libretto?". Io dico: "La Sibilla". "Ti sbagli, non lo è". "Chi è allora?". "La Chiesa", dice. Gli feci notare: Perché così vecchia? Rispose: "Perché fu creata prima di tutte le cose. Perciò è vecchia e per essa fu ordinato il mondo". 2. Dopo ebbi una visione in casa mia. Venne la vecchia e mi chiese se avessi dato il libro ai presbiteri. Dissi di non averlo dato. "Hai fatto bene, disse, ho da inserire delle parole. Quando avrò completato tutte le parole tu le farai conoscere a tutti gli eletti. 3. Scriverai due libretti e ne manderai uno a Clemente e uno a Grapte. Clemente poi lo manderà ad altre città, come è stato incaricato. Grapte esorterà le vedove e gli orfani. Tu lo leggerai a questa città con i presbiteri che sono preposti alle Chiese".

 


 

Terza visione

Pregare per la giustizia

IX (1), 1. Questa, o fratelli, la visione. 2. Avendo molto digiunato, chiesi al Signore che mi manifestasse la rivelazione che aveva promesso di farmi conoscere per mezzo di quella vecchia. Nella stessa notte mi comparve la vecchia e mi disse: "Poiché hai bisogno e premura di conoscere tutto, vieni nel campo ove coltivi il farro e verso l'ora quinta ti apparirò e ti mostrerò ciò che devi vedere". 3. Le chiesi: "Signora, in qual luogo del campo?". "Dove tu vuoi". Mi scelsi un bel posto nascosto. Mi prevenne prima che le parlassi e le dicessi il luogo. "Verrò là dove tu vuoi". 4. Mi trovai, fratelli, nel campo. Contai le ore e mi recai nel luogo ove decisi di recarmi. Vedo collocata una panca d'avorio e sulla panca giacere un cuscino di lino, con sopra disteso un velo di lino finissimo. 5. Vedendo tali cose e che nessuno v'era nel luogo, rimasi stupito. Ebbi un tremito, mi si rizzarono i capelli e poiché ero solo mi assalì come un brivido. Tornato in me stesso e ricordatomi della gloria di Dio, presi coraggio. Inginocchiato confessavo di nuovo al Signore i peccati, come prima. 6. Essa venne con i sei giovani che avevo visto anche precedentemente, mi si avvicinò e mi stette ad ascoltare, mentre pregavo e confessavo i miei peccati. Toccandomi dice: "Erma, cessa di pregare per tutti i tuoi peccati; prega anche per la giustizia perché tu ne riceva qualche parte per la tua casa". 7. Mi solleva con la mano e mi porta alla panca e dice ai giovani: "Andate a costruire". 8. Dopo che i giovani se ne andarono, rimanemmo soli e mi disse: "Siedi qui". Le dico: "Signora, lascia che si seggano prima i presbiteri". Essa risponde: "Ti dico siediti". 9. Volevo sedermi alla destra e non me lo permise, ma mi accenna con la mano di sedermi alla sinistra. Mentre riflettevo e mi addoloravo perché non mi aveva lasciato sedere alla destra mi dice: "Sei afflitto, Erma? Il posto della destra è di altri, di quelli che sono piaciuti a Dio ed hanno sofferto per il suo nome. Manca molto a te per sederti con loro. Ma persevera, come già fai nella tua semplicità e vi sederete con loro tu e quanti faranno ciò che essi hanno fatto e subiranno ciò che essi hanno subito".

La destra e la sinistra del luogo santo

X (2), 1. "Che cosa subirono?". "Ascolta, mi rispose: flagelli, carceri, grandi tormenti, croci, belve a motivo del nome. Perciò la destra del luogo santo è loro e di chiunque abbia a patire per il nome; la sinistra è degli altri. Uguali sono i doni e le promesse degli uni e degli altri, di quelli che siedono a destra e a sinistra; soltanto quelli siedono a destra ed hanno una certa gloria. 2. Tu hai desiderio di sederti a destra con loro, ma molte sono le tue insufficienze. Tuttavia sarai mondato dei tuoi peccati. Tutti quelli che non hanno tentennato saranno purificati dalle loro colpe sino a questo giorno". 3. Dopo aver detto ciò se ne voleva andare. Prostratomi ai suoi piedi la scongiurai per il Signore di mostrarmi la visione che mi aveva promesso. 4. Essa mi prese di nuovo per mano, mi sollevò, mi fece sedere sulla panca a sinistra ed essa si mise a sedere a destra. Alzando un bastone splendente, mi dice: "Vedi una cosa grande?". Le dico: "Signora, non vedo nulla". Mi dice: "Non vedi davanti a te una torre grande che è costruita sulle acque con pietre quadrate luminose?". 5. In un quadrato una torre era costruita dai sei giovani venuti con lei. Altre miriadi di uomini trasportavano pietre dal fondo e dalla superficie e le porgevano ai sei giovani. Essi le prendevano e costruivano. 6. Situavano tutte le pietre cavate dal fondo nella costruzione poiché erano squadrate e combaciavano nella giuntura con le altre pietre. Erano così ben connesse che non lasciavano apparire la congiunzione. Sembrava che l'edificio della torre fosse come costruito con una sola pietra. 7. Delle pietre portate dalla superficie, ne scartavano alcune ed altre le mettevano in opera nella costruzione. Ne spezzavano altre ancora buttandole lontano dalla torre. 8. Molte altre pietre giacevano intorno alla torre e non venivano utilizzate nella costruzione. Alcune erano bitorzolute, altre avevano delle crepe, altre erano mutile, altre bianche e sferiche e non si adattavano alla costruzione. 9. Vedevo che altre pietre venivano gettate lontano dalla torre. Cadevano sulla strada e non si fermavano, ma rotolavano in luoghi impraticabili. Altre, invece, cadevano nel fuoco e bruciavano; altre cadevano vicino all'acqua e non potevano rotolarvisi, sebbene lo volessero, ed entrare nell'acqua.

La salvezza della nostra vita mediante l'acqua

XI (3), 1. Avendomi mostrato queste cose, voleva allontanarsi. Io a lei: "Signora, quale vantaggio ho io nel vedere le cose senza conoscere che cosa sono?". Essa mi risponde: "Sei un uomo avveduto poiché vuoi conoscere quello che concerne la torre". "Sì, dissi io, per annunziarlo ai fratelli i quali, più consolati nell'ascoltare le cose, conosceranno il Signore nella grande gloria". 2. Ella mi rispose: "Molti le ascolteranno. ma nell'udirle alcuni gioiranno, altri piangeranno. Anche questi, però, se le ascolteranno e si pentiranno, godranno. Ascolta, dunque, i simboli della torre. Li rivelerò tutti, e più non darmi cruccio con le rivelazioni che pure hanno un termine. Infatti sono compiute. Ma tu non finirai di chiedermi rivelazioni; sei un insaziabile. 3. La torre, che vedi costruire, sono io, la Chiesa, che ti sono apparsa ora e prima. Domandami ciò che vuoi riguardo alla torre e te lo farò sapere, perché tu gioisca con i santi". 4. Le dico: "Signora, poiché mi hai stimato degno che tutto mi si riveli, rivelamelo". Essa mi dice: "Quello che sarà necessario ti sia rivelato, ti sarà rivelato. Solo che il tuo cuore sia rivolto al Signore e non dubitare di ciò che vedi". 5. Le domandai: "Signora, per qual motivo la torre viene innalzata sulle acque?". Essa mi rispose: "Te lo dissi già che sei curioso e sollecitato dalla ricerca. Ricercando, dunque, trovi il vero. Ascolta perché la torre viene costruita sulle acque: la nostra vita fu salva e sarà salva mediante l'acqua. La torre è stata innalzata con la parola del nome onnipotente e glorioso ed è retta dalla potenza invisibile e infinita".

Glorificare il nome di Dio

XII (4), 1. Di rimando le dico: "Signora, la cosa è grande e mirabile. I sei giovani che costruiscono chi sono?" "Sono i santi angeli di Dio creati per primi, cui il Signore affidò tutta la sua creazione per accrescerla, farla progredire e governarla. Per mezzo loro sarà mandata a termine la fabbricazione della torre" 2. "Chi sono gli altri che trasportano le pietre?". "Anch'essi sono angeli santi di Dio; ma i sei sono superiori. La costruzione della torre sarà mandata a termine, e tutti insieme vi gioiranno intorno e glorificheranno il Signore perché fu compiuta la costruzione della torre". 3. Le domandai: "Signora, desidererei conoscere la sorte delle pietre e la loro forza". Rispondendo mi dice: "Tu non sei più degno degli altri di saperlo. Altri sono prima di te e migliori di te ai quali sono da rivelare queste visioni. Ma perché sia glorificato il nome di Dio, ti furono rivelate e saranno rivelate per i dubbiosi che vanno pensando nei loro cuori se sono o non sono vere. Fa' sapere loro che tutte sono vere e che nessuna è fuori del vero, ma sono tutte solide, valide e fondate".

Le pietre della torre e la penitenza in tempo utile

XIII (5), 1. "Ascolta ora quanto concerne le pietre che entrano nella costruzione. Le pietre quadrate, bianche e che combaciano con le loro congiunture sono gli apostoli, i vescovi, i maestri e i diaconi, che camminando nella santità di Dio hanno governato, insegnato e servito con purezza e santità gli eletti di Dio, quelli che sono morti e quelli che sono ancora vivi. Vissero sempre in armonia tra loro, stando in pace e l'uno ascoltando l'altro. Per questo nella costruzione della torre le loro congiunture sono giuste". 2. "E quelle tratte dal fondo e poste nella costruzione, che combaciano con le connessure delle altre pietre già ordinate, chi sono?". "Sono quelli che hanno patito per il nome del Signore". 3. "Le altre pietre che vengono portate dalla superficie della terra vorrei sapere chi sono, signora". Disse: "Quelle che si mettono nella costruzione, senza essere tagliate, le ha valutate il Signore perché camminarono nella sua rettitudine e ubbidirono ai suoi comandi". 4. "E quelle trasportate e messe in opera chi sono?". "I novizi della fede e i credenti. Sono esortati dagli angeli a fare il bene e non ci fu in loro malizia". 5. "Quelle che venivano scartate e gettate, chi sono?". "Sono coloro che hanno peccato e vogliono pentirsi; non furono gettati lontano dalla torre, poiché saranno utili alla costruzione se si pentiranno. Quelli che stanno per pentirsi, se faranno penitenza, saranno forti nella fede, purché facciano penitenza, ora che la torre è in costruzione. Quando la costruzione è finita, non avranno più posto e resteranno tagliati fuori. Ottengono soltanto di rimanere vicino alla torre".

La diversità delle pietre

XIV (6), 1. "Vuoi sapere chi sono le pietre tagliate e gettate lontano dalla torre? Sono i figli della malizia. Credettero con ipocrisia e furono di ogni cattiveria. Per questo non hanno salvezza: non sono adatte alla costruzione per la loro malvagità. Dall'ira del Signore, perché lo disgustarono, furono tagliate e scaraventate lontano. 2. Le altre, che hai visto in gran numero giacenti senza essere adoperate nella costruzione, sono le scabrose, quelli che hanno conosciuto la verità, senza permanere in essa e senza unirsi ai santi, perciò inutili". 3. "Quelli che avevano le crepe, chi sono?". "Quelli che nel cuore sono gli uni contro gli altri e non stanno in pace. Hanno un'apparenza di pace, gli uni sono lontani dagli altri, e le malvagità permangono nel loro cuore, cioè le crepe che le pietre hanno. 4. Le pietre mozze sono quelli che hanno creduto tenendo la parte maggiore nella giustizia e conservando qualche elemento di malvagità. Per questo sono mutili e non intere". 5. "Le pietre bianche, sferiche e non adatte alla costruzione, chi sono, signora?". Mi dice: "Sino a quando tu sarai stolto e senza senno? Vorrai tutto sapere senza nulla capire? Sono quelli che conservano la fede, ma anche le ricchezze di questo mondo. Quando sopraggiunge una tribolazione, per le loro ricchezze e i loro affari rinnegano il Signore". 6. Le dico: "Signora, quando saranno utili alla costruzione?". "Quando si elimina la ricchezza che li domina, mi dice, allora saranno utili a Dio. Come la pietra sferica se non viene ritagliata e non perde qualche cosa di sé non può diventare quadrata, così i ricchi di questo mondo, se non perdono la ricchezza, non potranno essere utili al Signore. 7. Sappilo da te: quando eri ricco eri inutile. Ora sei utile e fruttuoso alla vita. Diventate utili a Dio! Anche tu sei stato utilizzato da queste pietre".

Le pietre scagliate lontano dalla torre

XV (7), 1. "Le altre pietre che hai visto lanciare lontano dalla torre e cadere sulla strada e dalla strada rotolare per luoghi impraticabili, sono quelli che hanno fede, ma per la doppiezza del loro animo si allontanano dalla via della verità. Essi, credendo di poter trovare una strada migliore, si ingannano e da infelici vagano per luoghi impervi. 2. Quelle che cadono nel fuoco e ardono sono le persone che per sempre hanno apostatato dal Dio vivente. Esse, per le passioni e le scostumatezze e per le cattiverie commesse, non hanno mai in animo di pentirsi". 3. "Vuoi sapere chi sono quelle che cadono vicino all'acqua e non possono rotolare nell'acqua? Sono quelli che hanno ascoltato la parola e vogliono essere battezzati nel nome del Signore. 5. Ma quando risale alla mente la purezza della verità, cambiano parere e di nuovo corrono dietro alle loro turpi passioni". 4. Terminò la spiegazione simbolica della torre. 5. Comportandomi da sfacciato, le chiesi ancora se per le pietre scartate e non adatte alla costruzione fosse possibile una penitenza e un posto nella torre. Rispose: "Hanno la possibilità della penitenza, ma non possono adattarsi alla torre. 6. Sono adatte ad un altro luogo molto inferiore quando sono state provate dal tormento ed è trascorso il tempo necessario per i loro peccati. Per questo vengono portate altrove, perché parteciparono alla parola del giusto. Riuscirà loro di essere sollevate dalle sofferenze se rifletteranno sulle opere malvagie commesse. Se non riflettono non si salvano per la durezza del loro cuore".

Le virtù sono collegate

XVI ( 8 ), 1. Quando ebbi terminato di interrogarla su tutte queste cose, mi chiede: "Vuoi sapere altro?". Essendo desideroso di conoscere ne fui contento. 2. Mi guardò e sorridendo mi disse: "Vedi sette donne intorno al perimetro della torre?". "Sì, signora". "La torre è da loro sostenuta per ordine del Signore. 3. Ascolta ora le loro mansioni. La prima, che ha molta forza nelle mani, si chiama Fede; per mezzo suo gli eletti di Dio si salvano. 4. La seconda, che si cinge le vesti ed ha aspetto virile, si chiama Continenza; essa è figlia della fede. Chi la segue è felice nella sua vita, perché si asterrà da ogni opera malvagia nella fiducia che, lungi da ogni insano desiderio, conseguirà la vita eterna". 5. "Le altre, signora, chi sono?". "Sono figlie l'una dell'altra e si chiamano Semplicità, Scienza, Innocenza, Castità e Carità. Quando tu compirai tutte le opere della madre, potrai vivere". 6. "Vorrei sapere, signora, la capacità di ognuna". "Ascolta, dice, le virtù che hanno. 7. Le virtù sono subordinate l'una all'altra e l'una segue l'altra come sono generate. Dalla Fede nasce la Continenza, dalla Continenza la Semplicità, dalla Semplicità l'Innocenza, dall'Innocenza la Castità, dalla Castità la Scienza, dalla Scienza la Carità. Le loro opere sono sante, pure e divine. 8. Chi servirà loro ed avrà la forza di possedere le loro opere, abiterà nella torre con i santi di Dio". 9. Interrogandola sui tempi, se fossero compiuti, essa a gran voce mi gridò: "Stolto, non vedi che la torre è ancora in costruzione? Quando la torre sarà terminata, si avrà la fine. Ma presto sarà compiuta. Non chiedermi più nulla. Basta a te e ai fedeli questo ricordo e il rinnovamento dei vostri spiriti. 10. E non per te solo furono rivelate queste cose, ma perché tu le partecipi agli altri dopo tre giorni. Prima devi riflettere. Le parole che sto per dirti, Erma, bisogna, e te lo ordino, che le annunzi agli orecchi dei fedeli. Essi udendole e mettendole in pratica saranno purificati dalle loro iniquità e tu con loro".

Educatevi per educare

XVII (9), 1. "Ascoltatemi, figli. Io vi ho allevati con molta semplicità, innocenza e santità per la misericordia del Signore che ha versato su di voi la giustizia, per essere corretti e santificati da ogni malvagità e crudeltà. Voi, però, non volete smettere le vostre cattiverie. 2. Ora datemi ascolto: vivete in pace tra voi; frequentatevi; aiutatevi scambievolmente e non godete da soli a profusione delle cose create dal Signore, ma datele anche ai bisognosi. 3. Alcuni per i molti cibi procurano malessere al corpo e corrompono la loro carne. Invece, la carne di coloro che non hanno da mangiare si consuma, per non avere il necessario sostentamento, e il loro corpo si distrugge. 4. Questa intemperanza è dannosa per voi che possedete e non date ai bisognosi. 5. State attenti al giudizio che è vicino. Voi che avete di più cercate, dunque, i poveri sino a quando la torre non è terminata. Dopo che è terminata vorrete fare del bene ma non avrete modo. 6. Fate attenzione, voi che vi vantate della vostra ricchezza, che i bisognosi non siano mai angustiati e il loro lamento non salga al Signore. Con i vostri beni non sia chiusa la porta della torre. 7. Dico a voi che siete i capi della Chiesa e occupate i primi posti: non vi fate simili ai fattucchieri. I fattucchieri portano i loro filtri nei vaselli, voi portate il vostro filtro, il veleno, nel cuore. 8. Siete induriti e non volete purificarvi, fondere il vostro sentimento nel cuore puro per ottenere misericordia dal grande Re. 9. Badate, figli, che questi dissensi non vi privino della vostra vita. 10. Come potete educare gli eletti di Dio, se non siete voi educati? Educatevi, dunque, l'un l'altro e vivete in pace perché io al cospetto del Padre possa contenta parlare di voi tutti".

Il cuore rende insensati

XVIII (10), 1. Quando terminò di parlarmi, vennero i sei giovani che costruivano e la portarono alla torre e gli altri quattro presero la panca e la portarono pure alla torre. Non vidi il loro volto perché mi voltavano le spalle. 2. Nel momento che se ne andava le chiesi che mi spiegasse le tre forme in cui era apparsa. Mi rispose: "Di questo bisogna che tu chieda ad un altro, che te lo spieghi". 3. Fratelli, nella prima visione dell'anno precedente mi apparve troppo vecchia e seduta su di una cattedra. 4. Nella seconda visione aveva un aspetto giovanile, ma la carne e i capelli senili, mi parlava stando in piedi ed era più gioiosa della volta precedente. 5. Nella terza visione, tutta giovane e di una bellezza sorprendente e solo i capelli aveva senili. Era molto gioiosa e seduta su di una panca. 6. Fui assai sconvolto e preso dal conoscere la rivelazione di queste cose. Di notte, in una visione, vedo la vecchia che mi diceva: "Ogni domanda ha bisogno di umiltà; digiuna e otterrai dal Signore ciò che vuoi". 7. Digiunai per un giorno e nella stessa notte un giovane mi apparve e mi disse: "Perché nella preghiera chiedi subito rivelazioni? Bada che per il troppo chiedere non indebolisca la tua carne. 8. Bastano queste rivelazioni avute. Non potrai avere rivelazioni più grandi di quelle viste". 9. Gli rispondo: "Signore, domando solo questo, che ci sia piena rivelazione sui tre aspetti della vecchia". Mi dice: "Sino a quando sarete stolti? Vi rendono insensati, oltre le vostre incertezze, il vostro cuore che non è rivolto al Signore". 10. Di nuovo gli dico: "Ma da te, Signore, verremo a conoscere più esattamente le cose".

Lo spirito logoro e vecchio

XIX (11), 1. "Ascolta, dice, ciò che cerchi sulle tre figure. 2. Per qual motivo nella prima visione ti apparve vecchia e seduta su di una cattedra? Perché il vostro spirito è vecchio e logoro e non ha forza per le debolezze e i vostri inganni. 3. Come i vecchi, non avendo speranza di ringiovanire, su altro non si concentrano che sulla loro morte, così pure voi, affievoliti dagli affari del mondo, vi siete abbandonati all'accidia e non rimettete in Dio i vostri affanni. La vostra mente, però, fu menomata e siete invecchiati nelle vostre amarezze". 4. "Signore, vorrei sapere, perché era seduta sulla cattedra". "Ogni infermo per la sua infermità siede su una sedia perché sia sostenuta la debolezza del suo corpo. Ecco il significato della prima visione".

Fortezza e fede

XX (12), 1. "Nella seconda visione l'hai notata in piedi e con un aspetto giovanile e più gioviale di prima, ma con carnagione e capelli senili. Ascolta, dice, anche questa similitudine. 2. Un vecchio quando è disperato, per la sua debolezza e per la sua miseria, null'altro aspetta che l'ultimo giorno della sua vita. Se d'improvviso gli viene lasciata un'eredità, ciò ascoltando, si rialza e, divenuto allegro, prende forza. Non giace, ma sta dritto, e il suo spirito, già disfatto per i precedenti languori, ringiovanisce, non sta più a sedere ma agisce virilmente. Così anche voi, ascoltando la rivelazione che il Signore vi ha manifestato. 3. Egli ha avuto pietà di voi, ha rinnovato il vostro spirito e voi avete deposto le vostre debolezze. È tornata in voi la forza e vi siete irrobustiti nella fede. Il Signore vedendo la vostra fortezza gioì e, perciò, vi ha mostrato la costruzione della torre. Altre cose manifesterà se con tutto il cuore sarete tra voi in pace".

Ringiovanire lo spirito

XXI (13), 1. "Nella terza visione l'hai notata più giovane, bella, allegra e di aspetto leggiadro. 2. Come chi, mentre è afflitto, ha una bella notizia, subito dimentica i precedenti affanni e a null'altro pensa che alla notizia udita, si ravviva per il bene e il suo spirito ringiovanisce per la gioia appresa, così anche voi, vedendo questi beni, avete ringiovanito il vostro spirito. 3. L'hai vista seduta su di una panca perché in una posizione forte; la panca ha quattro piedi e sta ben salda. Infatti, anche il mondo è sostenuto da quattro elementi. 4. Quelli che si pentiranno saranno completamente giovani e quelli che si convertiranno di tutto cuore saranno ben rinsaldati. Eccoti tutta la rivelazione. Non chiedere nulla più e se occorresse qualche cosa ti sarà rivelata".

 


 

 

Quarta visione

Non dubitare

XXII (1), 1. Questa, fratelli, la visione che ebbi a venti giorni da quando era avvenuta la prima, a prefigurazione della prova che si avvicina. 2. Per la via Campana andavo al podere situato a dieci stadi dalla via pubblica. Il luogo si raggiunge con facilità. 3. Camminando da solo, prego il Signore di completare le rivelazioni e le visioni che manifestò per mezzo della sua santa Chiesa perché fortificasse me e facesse pentire i suoi servi che si erano scandalizzati, e glorificasse il suo nome grande e glorioso, avendomi stimato degno che mi si mostrassero le sue meraviglie. 4. E quando lo stavo esaltando e ringraziando, come l'eco di una voce mi disse: "Non dubitare, Erma". Tra me incominciai a pensare e a dire: "In che cosa ho io da dubitare, io che sono sostenuto dal Signore e ho visto cose meravigliose?". 5. Avanzai un po' ed ecco, fratelli, vedo un polverone sollevarsi verso il cielo e cominciai a dire a me stesso: "Vengono forse degli armenti e sollevano polvere?". Era lontano da me uno stadio. 6. Poiché la nube di polvere diventava sempre più grande, pensavo che fosse qualche cosa di divino. Per poco risplendette il sole ed ecco vidi una grossissima bestia come un cetaceo e dalla sua bocca uscire locuste di fuoco. La bestia era di cento piedi di altezza ed aveva la testa come un vaso. 7. Cominciai a piangere e a pregare il Signore che mi liberasse. Mi ricordai della parola che avevo udito: "Non dubitare, Erma"." 8. Rivestito, fratelli, della fede di Dio e memore delle grandi cose che mi aveva insegnato, fattomi coraggio, mi esposi alla belva. La bestia procedeva con strepito tale quasi si schiantasse una città. 9. Mi avvicinai e l'enorme cetaceo si stese per terra. Non tirava fuori che la lingua e non si mosse per nulla sino a quando non lo oltrepassai. 10. La bestia aveva la testa di quattro colori: nero, igneo-sanguigno, aureo e bianco.

Gettare ogni affanno sul Signore

XXIII (2), 1. Dopo che oltrepassai la bestia e proseguii per circa trenta piedi, eccomi incontro una vergine adorna come se uscisse dalla camera nuziale, tutta in bianco e con calzari bianchi, coperta sino alla fronte ed aveva come berretto una mitra. Aveva i capelli bianchi. 2. Riconobbi dalle precedenti visioni che era la Chiesa e divenni sereno. Mi salutò dicendomi: "Salve, uomo". Io ricambiai: "Salve, signora". 3. Rispondendomi mi disse: "Nulla ti si è presentato?". "Signora, una belva enorme capace di distruggere delle moltitudini, ma per la potenza del Signore e la sua misericordia le sono sfuggito". 4. "Orbene, le sei sfuggito perché hai rimesso in Dio il tuo affanno e hai aperto il tuo cuore al Signore, credendo che mediante nessun altro potresti essere salvato, se non per mezzo del suo grande e glorioso nome. Per questo il Signore inviò il suo angelo di nome Tegri che sovrintende alle belve, il quale chiuse la bocca della bestia perché non ti sbranasse. Sei sfuggito a un grande pericolo per la tua fede e per non essere stato incerto, vedendo un simile mostro. 5. Va', dunque e narra agli eletti di Dio le sue meraviglie e di' loro che questa bestia è il simbolo di una grande tribolazione che sta per venire. Se vi preparate e vi convertite con tutto il cuore al Signore potete evitarla, purché il vostro cuore diventi puro e irreprensibile e per il resto dei vostri giorni di vita serviate con slancio il Signore. Gettate i vostri affanni sul Signore ed egli li allevierà. 6. E voi, incerti, credete nel Signore che può tutto; egli allontana la sua ira da voi e manda flagelli se rimanete esitanti. Guai a coloro che ascoltano queste parole senza coglierle. Sarebbe meglio per loro non essere nati.

Gettare le scorie come l'oro

XXIV (3), 1. La interrogai sui quattro colori che la bestia aveva sulla testa. Rispondendomi mi disse: "Sei ancora curioso di queste cose?". "Sì, signora, fammi conoscere che cosa esse sono". 2. "Ascolta, mi dice: il nero è questo mondo in cui abitate. 3. L'igneo-sanguigno, perché questo mondo deve dissolversi nel sangue e nel fuoco. 4. La parte aurea siete voi che fuggite questo mondo. Come l'oro si prova col fuoco e diventa prezioso, così siete provati anche voi che abitate tra quelli del mondo. Voi, dunque, rimanendo e bruciando, da essi sarete purificati. Come l'oro getta la scoria, così anche voi lasciando ogni tristezza e angustia, sarete purificati e adatti alla costruzione della torre. 5. La parte bianca è il mondo che viene, in cui abiteranno gli eletti di Dio. Immacolati e puri saranno gli eletti da Dio per la vita eterna. 6. Tu non lasciare di parlare agli orecchi dei fedeli. Avete l'immagine della grande prova che è imminente. Se volete non sarà nulla. Ricordatevi di ciò che è stato scritto". 7. Ciò detto, andò via e non vidi dove si dirigesse. Vi fu un fragore ed io mi voltai sgomento, credendo che ritornasse la bestia.

 


 

 

Quinta visione

Osservare i precetti

XXV, 1. In casa, dopo che ebbi pregato e mi fui seduto sul letto, entrò un uomo di volto venerando, nelle sembianze di pastore. Era vestito di una bianca pelle di capra, con la bisaccia sulle spalle e il bastone in mano. Mi salutò e risposi al suo saluto. 2. Subito mi si sedette vicino e disse: "Sono stato inviato dall'angelo più venerabile per abitare con te i rimanenti giorni della tua vita". 3. Pensai che fosse a tentarmi e gli dissi: "Tu chi sei? Io so a chi fui affidato". Egli mi risponde: "Non mi riconosci?". "No, dico". " Io sono, riprese, il pastore cui fosti affidato". 4. Mentre parlava la sua figura cambiò e riconobbi che era quello a cui fui affidato. Rimasi subito confuso, mi prese la paura e mi sentii tutto schiacciato dall'angoscia, perché gli avevo risposto malamente e con stoltezza. 5. Egli mi disse: "Non ti confondere e fatti coraggio per i precetti che sto per darti. Infatti, aggiunse, fui mandato per mostrarti nuovamente tutte le cose che in precedenza hai viste, le principali che sono per voi utili. Prima di tutto scrivi i miei precetti e similitudini, e le altre cose come te le mostrerò, così le scriverai. Per questo ti ordino di scrivere prima i precetti e le similitudini perché tu subito li legga e li possa osservare". 6. Scrissi, dunque, i precetti e le similitudini come mi aveva ordinato. 7. Se voi, dopo averli sentiti, li osserverete e, camminando nella loro via, li metterete in pratica con cuore puro, conseguirete dal Signore quanto vi ha promesso. Se, invece, dopo averli sentiti non vi pentirete, tornando ai vostri peccati, riceverete dal Signore il contrario. Il pastore, l'angelo della penitenza, mi ordinò così di scrivere tutte queste cose.

 

 

 

 

 

 

 

 

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