CAPITOLO II

L'AZIONE PASTORALE DELLA CHIESA

Azione dei pastori e dei fedeli

13. Tutti i figli della Chiesa si adoperino, in cordiale unità di intenti, affinché senza indugio e con ogni impegno gli strumenti di comunicazione sociale, secondo che le circostanze lo richiederanno, vengano usati nelle varie forme di apostolato, cercando di prevenire le iniziative dannose, soprattutto nelle regioni dove l'evoluzione morale e religiosa richiede una più urgente e attiva presenza. Perciò i sacri pastori siano solleciti nel compiere in questo settore un dovere intimamente connesso con il loro magistero ordinario; e i laici impegnati professionalmente in questo campo cerchino di rendere testimonianza a Cristo: anzitutto assolvendo i propri incarichi con competenza e con spirito apostolico, inoltre collaborando direttamente all'azione pastorale della Chiesa con contributi tecnici, economici, culturali e artistici, secondo le possibilità di ciascuno.

Iniziative dei cattolici

14. Innanzitutto si incrementi la stampa onesta. Al fine poi di formare i lettori a un genuino spirito cristiano, si promuova e si sostenga una stampa autenticamente cattolica, tale cioè che--sia essa promossa o dipenda direttamente dalla stessa autorità ecclesiastica, oppure da laici cattolici--venga pubblicata con l'esplicito scopo di formare, favorire e promuovere opinioni pubbliche conformi al diritto naturale, alla dottrina e alla morale cattolica, e di far conoscere nella giusta luce i fatti che riguardano la vita della Chiesa. Infine si richiamino i fedeli alla necessità di leggere e di diffondere la stampa cattolica, allo scopo di poter giudicare cristianamente ogni avvenimento.

Con ogni aiuto opportuno si promuova e si assicuri la produzione e la programmazione di film atti a garantire un sano divertimento e pregevoli per valori culturali ed artistici, e innanzitutto di film per la gioventù. Tale aiuto viene dato soprattutto sostenendo e coordinando imprese e iniziative di produttori e di distributori onesti; curando il lancio dei film meritevoli con l'appoggio dei critici e con premi; promuovendo e consociando le sale cinematografiche di gestori cattolici e onesti.

Parimenti, si sostengano in modo efficace i programmi radiofonici e televisivi moralmente sani, soprattutto quelli adatti all'ambiente familiare. Si promuovano poi con impegno le trasmissioni cattoliche, mediante le quali gli uditori e gli spettatori vengono orientati a partecipare alla vita della Chiesa e ad assimilare le verità religiose. Là dove la cosa risulti conveniente, si creino sollecitamente anche emittenti cattoliche e si procuri che le loro trasmissioni si raccomandino per qualità ed efficacia.

Si procuri inoltre che l'antica e nobile arte del teatro, la quale oggi viene diffusa largamente dagli strumenti di comunicazione sociale, contribuisca alla formazione culturale e morale degli spettatori.

Formazione degli autori

15. Per provvedere alle esigenze sopra esposte si formino senza indugio sacerdoti, religiosi e laici, i quali sappiano usare con la dovuta competenza questi strumenti a scopi apostolici.

Il primo compito è quello di preparare tecnicamente, culturalmente e moralmente i laici, moltiplicando scuole, facoltà e istituti, dove giornalisti, autori di film e di programmi radiofonici e televisivi e quanti si interessano a queste attività, possano acquistare una formazione completa, permeata di spirito cristiano, specialmente nel campo della dottrina sociale della Chiesa. Ma occorre preparare ed aiutare anche gli attori, perché con la loro arte contribuiscano al bene della società. Devono infine essere diligentemente preparati i critici letterari, cinematografici, radiofonici, televisivi, ecc., perché si distinguano con la loro competenza professionale, e vengano istruiti e incoraggiati a porre sempre nel dovuto rilievo nei loro giudizi, l'aspetto morale.

Formazione degli utenti

16. Il retto uso degli strumenti della comunicazione sociale, che sono a disposizione di utenti diversi per età e preparazione culturale, esige un'adatta e specifica formazione teorica e pratica di questi ultimi. Perciò le iniziative atte a questo scopo--soprattutto se destinate ai giovani--siano favorite e largamente diffuse nelle scuole cattoliche di ogni grado, nei seminari e nelle associazioni dell'apostolato dei laici. Esse saranno ispirate ai principi della morale cristiana. Per ottenere più prontamente questo scopo, vengano inserite nell'insegnamento catechistico l'esposizione e la spiegazione della dottrina e della disciplina cattolica su questo argomento.

Mezzi e sussidi

17. Sarebbe evidentemente disonorante per i figli della Chiesa tollerare che la parola della salvezza resti inceppata e ostacolata da difficoltà tecniche o dalle spese, indubbiamente ingentissime, che questi strumenti richiedono. Per questa ragione il sacro Concilio ricorda che essi hanno il dovere di sostenere e di aiutare i giornali e i periodici, le iniziative nel settore cinematografico, le stazioni e i programmi radiofonici e televisivi cattolici, il cui fine principale è quello di diffondere e difendere la verità e curare la formazione cristiana della società umana. Esorta inoltre insistentemente quanti, associazioni e singoli, dispongono di rilevanti possibilità economiche o tecniche, ad aiutare volentieri e generosamente con i loro mezzi e con la loro competenza le iniziative in questo settore, che si propongono scopi genuinamente culturali e apostolici.

Giornata annuale

18. Al fine poi di rendere più efficace il multiforme apostolato della Chiesa con l'impiego degli strumenti di comunicazione sociale, ogni anno in tutte le diocesi del mondo, a giudizio dei vescovi, venga celebrata una “ giornata ” nella quale i fedeli siano istruiti sui loro doveri in questo settore, invitati a speciali preghiere per questo scopo e a contribuirvi con le loro offerte. Queste saranno debitamente destinate a sostenere le iniziative e le opere promosse dalla Chiesa in questo campo, secondo le necessità dell'orbe cattolico.

Commissione della santa Sede

19. Nell'esercizio della sua suprema sollecitudine pastorale circa gli strumenti di comunicazione sociale, il sommo Pontefice dispone di una speciale commissione della santa Sede.

Competenze dei vescovi

20. Spetta poi ai vescovi vigilare nelle proprie diocesi sulle iniziative e sulle attività in questo settore, promuoverle e, nella misura in cui riguardano l'apostolato pubblico, regolarle, non eccettuate quelle che dipendono da religiosi esenti.

Uffici nazionali

21. Tuttavia, poiché un'efficace attività apostolica nell'ambito di tutta una nazione richiede l'unione di intenti e di forze, questo sacro Concilio decreta e ordina che dappertutto vengano costituiti ed efficacemente aiutati degli uffici nazionali per la stampa, il cinema, la radio e la televisione. Sarà compito principale di questi uffici provvedere a che i fedeli si formino una retta coscienza circa l'uso di questi strumenti, come pure di incrementare e regolare tutte le iniziative dei cattolici in questo settore. In ciascuna nazione la vigilanza su questi uffici venga affidata ad una commissione di vescovi o a un vescovo delegato; facciano poi parte degli stessi uffici anche dei laici, formati nella dottrina cattolica e esperti in materia.

Organizzazioni internazionali

22. Inoltre, poiché l'efficacia di tali strumenti si estende oltre i confini delle singole nazioni e fa sl che i singoli individui diventino quasi cittadini del mondo, le iniziative nazionali in questo settore vengano coordinate anche su piano internazionale. Gli uffici, di cui al n. 21, collaborino attivamente con le rispettive organizzazioni cattoliche internazionali. Queste ultime vengono legittimamente approvate soltanto dalla santa Sede e da essa dipendono.

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