CAPITOLO VII

TESTIMONI DEL VANGELO

Una Chiesa che testimonia

42. Il Concilio Vaticano II ha chiaramente insegnato che tutta la Chiesa è missionaria, e che l'opera di evangelizzazione è compito di tutto il Popolo di Dio. 204 Dato che il Popolo di Dio come tale è inviato a predicare il Vangelo, l'evangelizzazione non è mai opera di un individuo isolato; essa è piuttosto un compito ecclesiale, che deve essere espletato in comunione con tutta la comunità di fede. La missione è unica e indivisa, poiché ha un'unica origine ed un unico scopo. Vi sono tuttavia, al suo interno, diverse responsabilità e diversi tipi di attività. 205 In ogni caso, è chiaro che non vi può essere vero annuncio del Vangelo, se i cristiani non offrono in pari tempo la testimonianza di una vita che si accordi al messaggio che predicano: " La prima forma di testimonianza è la vita stessa del missionario, della famiglia cristiana e della comunità ecclesiale, che rende visibile un modo nuovo di comportarsi [...]. Tutti nella Chiesa, sforzandosi di imitare il divino Maestro, possono e debbono dare tale testimonianza, che in molti casi è l'unico modo possibile di essere missionari ". 206 Oggi vi è bisogno specialmente di una genuina testimonianza cristiana, poiché " l'uomo contemporaneo crede più ai testimoni che ai maestri, più all'esperienza che alla dottrina, più alla vita e ai fatti che alle teorie ". 207 Ciò è particolarmente vero nel contesto dell'Asia, dove le persone sono persuase più dalla santità della vita che dagli argomenti intellettuali. L'esperienza della fede e dei doni dello Spirito Santo divengono perciò il punto di partenza di ogni attività missionaria nei villaggi, nelle città, nelle scuole o negli ospedali, tra gli handicappati, gli emigranti o le popolazioni tribali, oppure nel perseguimento della giustizia e dei diritti umani. Ogni situazione costituisce per i cristiani un'occasione per dimostrare quale potenza la verità di Cristo abbia acquistato nella loro vita. Pertanto, ispirata dai tanti missionari che nel passato hanno dato eroica testimonianza dell'amore di Dio tra i popoli del Continente, la Chiesa in Asia si sforza oggi di testimoniare con non minore zelo Gesù Cristo e il suo Vangelo. Nulla di meno esige la missione cristiana.

Consci del carattere essenzialmente missionario della Chiesa e con lo sguardo volto ad una nuova effusione del dinamismo dello Spirito Santo all'inizio del nuovo millennio, i Padri sinodali hanno chiesto che la presente Esortazione Apostolica post-sinodale offra alcune direttive ed indicazioni a quanti operano nel vasto campo dell'evangelizzazione in Asia.

I Pastori

43. È lo Spirito Santo che rende la Chiesa capace di compiere la missione affidatale da Cristo. Prima di inviare i discepoli come suoi testimoni, Gesù diede loro lo Spirito Santo (cfr Gv 20, 22), che operava attraverso di loro rendendo disponibili i cuori di quanti li ascoltavano (cfr At 2, 37). Lo stesso avviene nei confronti di coloro che egli invia ora. Da un lato, tutti i battezzati, per la grazia stessa del sacramento, sono delegati a prendere parte alla continuazione della missione salvifica di Cristo e sono in grado di adempiere a questo compito precisamente perché l'amore di Dio è stato effuso nei loro cuori mediante lo Spirito Santo che è stato loro dato (cfr Rm 5, 5). D'altro canto, questa comune missione viene a compiersi attraverso una varietà di funzioni e carismi specifici. Cristo ha affidato la responsabilità principale della missione della Chiesa agli Apostoli e ai loro successori. In virtù dell'ordinazione episcopale e della comunione gerarchica con il Capo del Collegio episcopale, i Vescovi ricevono il mandato e l'autorità di insegnare, governare e santificare il Popolo di Dio. Per volontà di Cristo stesso, all'interno del Collegio dei Vescovi, il Successore di Pietro – roccia sulla quale la Chiesa è edificata (cfr Mt 16, 18) – esercita uno speciale ministero di unità. I Vescovi, pertanto, devono adempiere al loro ministero in unione col Successore di Pietro, che è il garante della verità del loro insegnamento e della loro piena comunione nella Chiesa.

Associati ai Vescovi nell'opera dell'annuncio del Vangelo, i sacerdoti mediante l'ordinazione sono chiamati ad essere pastori del gregge, araldi della Buona Novella della salvezza e ministri dei sacramenti. Per servire la Chiesa come Cristo vuole, i Vescovi e i sacerdoti hanno bisogno di una solida e permanente formazione, che offra loro opportunità di rinnovamento umano, spirituale e pastorale; abbisognano, pertanto, di corsi di teologia, di spiritualità e di scienze umane. 208 Gli abitanti dell'Asia devono poter vedere i membri del clero non soltanto come operatori della carità o amministratori istituzionalizzati, bensì come uomini con le menti ed i cuori sintonizzati sulle profondità dello Spirito (cfr Rm 8, 5). Al rispetto che gli Asiatici hanno per le persone rivestite di autorità, deve corrispondere da parte di quanti hanno responsabilità ministeriali nella Chiesa una chiara rettitudine morale. Con la loro vita di preghiera, con il servizio zelante e l'esemplare stile di vita, i membri del clero offrono una potente testimonianza al Vangelo nelle comunità che essi pascono nel nome di Cristo. E mia fervente preghiera che i ministri ordinati della Chiesa in Asia vivano ed operino in spirito di comunione e di collaborazione con i Vescovi e con tutti i membri della Chiesa, dando testimonianza all'amore che Gesù ha dichiarato essere il vero distintivo dei suoi discepoli (cfr Gv 13, 35).

Desidero sottolineare particolarmente la preoccupazione del Sinodo per la preparazione di quanti saranno gli educatori e gli insegnanti nei seminari e nelle facoltà teologiche. 209 Dopo un'accurata preparazione nelle scienze sacre e nelle materie correlate, dovrebbero ricevere una formazione specifica focalizzata sulla spiritualità sacerdotale, sull'arte della direzione spirituale e sugli altri aspetti del difficile e delicato compito che li attende nell'educazione dei futuri sacerdoti. Si tratta di un apostolato che non è secondo a nessun altro per il benessere e la vitalità della Chiesa.

La vita consacrata e le società missionarie

44. Nell'Esortazione apostolica post-sinodale Vita consecrata ho sottolineato l'intimo legame esistente tra vita consacrata e missione. Nei tre aspetti di confessio Trinitatis, signum fraternitatis e servitium caritatis, la vita consacrata rende visibile l'amore di Dio nel mondo, testimoniando in maniera specifica la missione salvifica compiuta da Gesù mediante la sua totale consacrazione al Padre. Riconoscendo che ogni azione nella Chiesa trova sostegno nella preghiera e nella comunione con Dio, la Chiesa in Asia guarda con profondo rispetto ed apprezzamento alle comunità religiose contemplative come ad una sorgente speciale di forza e di ispirazione. Facendo seguito alle raccomandazioni dei Padri sinodali, incoraggio vivamente la fondazione di comunità monastiche e contemplative, ove possibile. Così, come ricorda il Concilio Vaticano II, l'opera di edificazione della città terrena può avere il proprio fondamento nel Signore e a lui tendere, affinché i costruttori non fatichino invano. 210

La ricerca di Dio, una vita di comunione e il servizio agli altri sono le tre caratteristiche principali della vita consacrata, che possono offrire una attraente testimonianza cristiana ai popoli dell'Asia oggi. L'Assemblea Speciale per l'Asia ha insistito affinché i consacrati siano testimoni davanti ai cristiani e ai non cristiani della chiamata universale alla santità, e siano un esempio ispiratore tanto per gli uni quanto per gli altri di amore generoso verso tutti, specialmente verso i più piccoli tra i fratelli e le sorelle. In un mondo in cui il senso della presenza di Dio è spesso offuscato, le persone consacrate devono rendere una testimonianza convincente e profetica del primato di Dio e della vita eterna. Vivendo in comunità, essi attestano i valori della fraternità cristiana e della potenza trasformante della Buona Novella. 211 Quanti hanno abbracciato la vita consacrata sono chiamati a divenire leader nella ricerca di Dio, una ricerca che ha sempre appassionato il cuore umano ed è particolarmente visibile nelle diverse forme di spiritualità e di ascetismo dell'Asia. 212 Nelle numerose tradizioni religiose di quel Continente, gli uomini e le donne che si sono dedicati alla vita contemplativa e ascetica godono di grande rispetto e la loro testimonianza ha un potere particolarmente persuasivo. Vivendo in comunità, mediante una testimonianza pacifica e silenziosa, con le loro esistenze essi possono ispirare le persone a lavorare per una maggiore armonia nella società. Ciò è quanto ci si attende pure dalle donne e dagli uomini consacrati della tradizione cristiana. L'esempio di povertà e di abnegazione, di purezza e di sincerità, di capacità di sacrificio nell'obbedienza può divenire un'eloquente testimonianza capace di toccare le persone di buona volontà e condurre ad un dialogo fruttuoso con le culture e le religioni circostanti e con i poveri e gli indifesi. Ciò rende la vita consacrata un mezzo privilegiato per una evangelizzazione efficace. 213

I Padri sinodali hanno riconosciuto il ruolo vitale che gli ordini religiosi e le congregazioni, come pure gli istituti missionari e le società di vita apostolica hanno avuto nell'evangelizzazione dell'Asia nei secoli passati. Per questo magnifico contributo, il Sinodo ha espresso loro la gratitudine della Chiesa e li ha incoraggiati a non deflettere dal loro impegno missionario. 214 Mi unisco ai Padri sinodali per invitare i consacrati a rinnovare il loro zelo nel proclamare la verità salvifica di Cristo. A tutti devono essere assicurati una formazione e un addestramento appropriati, che siano centrati su Cristo e fedeli al proprio carisma di fondazione, con accentuazione della santità personale e della testimonianza; la loro spiritualità e il loro stile di vita dovrebbero essere attenti all'eredità religiosa delle persone tra le quali si trovano a vivere e a servire. 215 Nel rispetto del carisma specifico, è chiesto loro di integrarsi nei piani pastorali della Diocesi in cui si trovano; e le Chiese locali, per parte loro, devono ravvivare la consapevolezza dell'ideale della vita religiosa e consacrata, promuovendo tali vocazioni. Ciò esige che ogni Diocesi appronti un programma pastorale per le vocazioni, assegnando anche sacerdoti o religiosi che lavorino a tempo pieno tra i giovani per aiutarli ad ascoltare e discernere la chiamata di Dio. 216

Nel contesto della comunione della Chiesa universale, non posso non invitare la Chiesa in Asia ad inviare missionari, anche se essa stessa ha bisogno di operai nella vigna. Sono lieto di constatare che sono stati recentemente fondati istituti missionari di vita apostolica in diversi Paesi dell'Asia come riconoscimento del carattere missionario della Chiesa e della responsabilità delle Chiese particolari in Asia di annunciare il Vangelo in tutto il mondo. 217 I Padri del Sinodo hanno raccomandato " là dove ancora non esista, l'istituzione in seno ad ogni Chiesa locale dell'Asia, di Società missionarie di vita apostolica caratterizzate da specifico impegno per la missione ad gentes, ad exteros e ad vitam ". 218 Una simile iniziativa porterà sicuramente frutti abbondanti non soltanto nelle Chiese che ricevono i missionari, ma anche in quelle che li inviano.

I laici

45. Come chiaramente indicato dal Concilio Vaticano II, la vocazione laicale inserisce saldamente i laici nel mondo, perché assumano i compiti più svariati, essendo chiamati a diffondere in esso il Vangelo di Gesù Cristo. 219 In virtù della grazia e della chiamata del Battesimo e della Cresima, tutti i laici sono missionari; e il campo del loro lavoro missionario è il vasto e complesso mondo della politica, dell'economia, dell'industria, dell'educazione, dei mezzi di comunicazione, della scienza, della tecnologia, delle arti e dello sport. In molti Paesi del Continente, i laici stanno già operando come veri missionari, raggiungendo i conterranei che non avrebbero altrimenti mai contatto con il clero o con i religiosi. 220 Esprimo loro la gratitudine di tutta la Chiesa e incoraggio tutti i laici, ad assumersi il ruolo che è loro proprio nella vita e nella missione del Popolo di Dio, quali testimoni di Cristo ovunque si trovino.

E compito dei Pastori assicurare che i laici siano formati come evangelizzatori in grado di affrontare le sfide del mondo contemporaneo non soltanto con la sapienza e l'efficienza del mondo, ma con un cuore rinnovato e rafforzato dalla verità di Cristo. 221 Testimoniando il Vangelo in ogni ambito della vita sociale, i fedeli laici possono svolgere un ruolo unico nello sradicare l'ingiustizia e l'oppressione, ed anche per tale compito devono ricevere adeguata formazione. A questo scopo, mi unisco ai Padri del Sinodo nel proporre l'istituzione a livello diocesano o nazionale di centri per la formazione dei laici, che li preparino alla attività missionaria come testimoni di Cristo in Asia oggi. 222

I Padri sinodali hanno manifestato particolare preoccupazione, affinché la Chiesa sia partecipativa, così che nessuno in essa si senta escluso, ed hanno ritenuto che una più ampia partecipazione delle donne alla vita e alla missione della Chiesa sia una necessità veramente urgente. " La donna ha una attitudine tutta particolare a trasmettere la fede, sicché Gesù stesso vi ha fatto appello per l'evangelizzazione. Così avviene con la Samaritana, che Gesù incontrò al "pozzo di Giacobbe" e scelse per la prima espansione della nuova fede in territorio non giudaico ". 223 Per valorizzare il loro servizio nella Chiesa, occorre che siano offerte alle donne maggiori opportunità di frequentare corsi di teologia e di altre materie di studio; e gli uomini nei seminari e nelle case di formazione debbono essere educati a considerare le donne come collaboratrici nell'apostolato. 224 Esse dovrebbero essere coinvolte nei programmi pastorali in maniera più efficace, nei consigli pastorali diocesani e parrocchiali e nei sinodi diocesani. Le loro capacità di servizio dovrebbero essere pienamente apprezzate nell'ambito della sanità, nell'educazione, nella preparazione dei fedeli ai sacramenti, nell'edificazione della comunità, nell'opera a favore della pace. Come hanno notato i Padri del Sinodo, la presenza delle donne nella missione di amore e di servizio della Chiesa contribuisce grandemente a portare agli abitanti dell'Asia, specialmente ai poveri ed agli emarginati, Gesù, ricco di misericordia, capace di guarire e riconciliare. 225

La famiglia

46. La famiglia è il luogo normale dove le giovani generazioni giungono alla maturità personale e sociale. La famiglia reca con sé l'eredità dell'umanità stessa, poiché la vita passa attraverso di essa di generazione in generazione. La famiglia occupa un posto molto importante nelle culture dell'Asia e, come hanno sottolineato i Padri sinodali, i valori familiari quali il rispetto filiale, l'amore e la cura per gli anziani e i malati, l'amore per i piccoli e l'armonia sono tenuti in grande stima in tutte le culture e le tradizioni religiose di quel Continente.

Vista attraverso occhi cristiani, la famiglia è " la Chiesa domestica (ecclesia domestica) ". 226 La famiglia cristiana, come l'intera Chiesa, dovrebbe essere il luogo in cui la verità del Vangelo è regola di vita e dono che i membri della famiglia portano alla comunità più ampia. Essa non è semplicemente l'oggetto della cura pastorale della Chiesa, ma ne è anche uno degli agenti di evangelizzazione più efficaci. Le famiglie cristiane sono oggi chiamate a testimoniare il Vangelo in tempi e circostanze difficili, quando la famiglia stessa è minacciata da un coacervo di forze. 227 Per essere agente di evangelizzazione in simili circostanze, la famiglia cristiana ha bisogno di essere in modo genuino " la Chiesa domestica ", vivendo con umile amorevolezza la vocazione cristiana.

Come hanno indicato i Padri del Sinodo, ciò significa che la famiglia dovrebbe assumere un ruolo attivo nella vita della parrocchia, prendendo parte ai sacramenti, specialmente all'Eucaristia e al sacramento della Penitenza, e coinvolgendosi nel servizio agli altri. Ciò significa anche che i genitori dovrebbero sforzarsi di rendere i momenti in cui la famiglia naturalmente si riunisce insieme una opportunità di preghiera, di lettura e di riflessione sulla Bibbia, di appropriate celebrazioni presiedute dai genitori e di sana ricreazione. Ciò aiuterà la famiglia cristiana a divenire un focolare di evangelizzazione, dove ogni membro sperimenta l'amore di Dio e lo comunica agli altri. 228 I Padri sinodali hanno pure riconosciuto che i figli svolgono un ruolo nell'evangelizzazione sia della propria famiglia che della comunità più vasta. 229 Convinto che " il futuro del mondo e della Chiesa passa attraverso la famiglia ", 230 ancora una volta propongo di studiare e di porre in atto quanto ho indicato circa il tema della famiglia nell'Esortazione apostolica Familiaris consortio, a seguito della Quinta Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi del 1980.

I giovani

47. I Padri sinodali si sono mostrati particolarmente sensibili al tema della gioventù nella Chiesa. I molti e complessi problemi che i giovani si trovano oggi ad affrontare nel mondo asiatico in cambiamento spingono la Chiesa a richiamarli alle loro responsabilità nei confronti del futuro della società e della Chiesa, incoraggiandoli e sostenendoli ad ogni passo per essere sicura che siano in grado di accettare questa responsabilità. A loro la Chiesa offre la verità del Vangelo come un mistero gioioso e liberante da conoscere, da vivere e da condividere con gli altri con convinzione e coraggio.

Perché i giovani possano essere agenti efficaci di missione, è necessario che la Chiesa offra loro una cura pastorale adatta. 231 In sintonia con i Padri sinodali, raccomando che, dove possibile, ogni Diocesi in Asia designi dei cappellani o direttori della gioventù per promuoverne la formazione spirituale e l'apostolato tra i giovani. Alle scuole cattoliche ed alle parrocchie compete un ruolo vitale nell'offrire una formazione integrale ai giovani, cercando di condurli sulla via del vero discepolato e sviluppando in essi le qualità umane che la missione richiede. Opere apostoliche organizzate per la gioventù o club specifici per loro possono offrire l'esperienza dell'amicizia cristiana, così importante per i giovani. La parrocchia, le associazioni e i movimenti sono in grado di aiutarli a meglio affrontare le pressioni sociali, offrendo loro non soltanto una più matura crescita nella vita cristiana, ma anche un sostegno sotto forma di consulenze per l'orientamento professionale, la ricerca vocazionale, la problematica giovanile.

La formazione cristiana dei giovani in Asia deve partire dal riconoscimento che essi non sono soltanto oggetto della cura pastorale della Chiesa, ma anche " agenti e cooperatori nella missione della Chiesa nei vari compiti apostolici di amore e di servizio ". 232 Pertanto, nelle parrocchie e nelle Diocesi, i giovani e le giovani dovrebbero essere invitati a prender parte all'organizzazione di attività che li riguardano e li coinvolgono. La freschezza e l'entusiasmo, lo spirito di solidarietà e di speranza li possono rendere costruttori di pace in un mondo diviso; a tale riguardo, è incoraggiante vedere giovani coinvolti in programmi di scambio tra Chiese particolari e Paesi asiatici e di altri continenti, in vista della promozione del dialogo interreligioso e interculturale.

Le comunicazioni sociali

48. In un'epoca di globalizzazione, " i mezzi di comunicazione sociale hanno raggiunto una tale importanza da essere per molti il principale strumento informativo e formativo, di guida e di ispirazione per i comportamenti individuali, familiari, sociali. Le giovani generazioni crescono in un mondo condizionato soprattutto da essi ". 233 Il mondo si trova a veder emergere una nuova cultura che " nasce, prima ancora che dai contenuti, dal fatto stesso che esistono nuovi modi di comunicare con nuovi linguaggi, nuove tecniche e nuovi atteggiamenti psicologici ". 234 Il ruolo eccezionale che svolgono i mezzi di comunicazione sociale nel plasmare il mondo, le culture e i modi di pensare ha condotto nelle società asiatiche vasti e rapidi cambiamenti.

Inevitabilmente, anche la missione evangelizzatrice della Chiesa è profondamente segnata dall'impatto dei mass media, i quali, in considerazione della loro crescente influenza sino nelle aree più remote dell'Asia, possono essere di grande aiuto nell'annuncio del Vangelo in ogni angolo del Continente. Tuttavia, " non basta usarli per diffondere il messaggio cristiano e il Magistero della Chiesa, ma occorre integrare il messaggio stesso in questa "nuova cultura" creata dalla comunicazione moderna ". 235 A tale scopo, la Chiesa necessita di esplorare nuovi modi di integrare accuratamente i mass media nella pianificazione e nelle attività pastorali, così che, mediante il loro uso efficace, la potenza del Vangelo possa raggiungere ancor più individui ed intere popolazioni, e infondere nelle culture dell'Asia i valori del Regno.

Mi unisco all'elogio dei Padri del Sinodo di Radio Veritas Asia, l'unica stazione radio del Continente per la Chiesa in Asia, per i suoi quasi trent'anni di evangelizzazione mediante radiodiffusione. Occorrerà impegnarsi per rafforzare questo eccellente strumento missionario attraverso una appropriata programmazione linguistica, l'apporto di collaboratori, il sostegno finanziario da parte delle Conferenze Episcopali e delle Diocesi in Asia. 236 Oltre alla radio, le pubblicazioni cattoliche e le agenzie di stampa possono aiutare a diffondere informazione ed offrire educazione e formazione religiosa continua in tutto il Continente. In luoghi dove i cristiani sono in minoranza, questi possono essere strumenti importanti per sostenere e nutrire il senso dell'identità cattolica e diffondere la conoscenza dei principi morali cattolici. 237

Faccio mie le raccomandazioni dei Padri sinodali circa l'evangelizzazione mediante le comunicazioni sociali, l'" areopago dei tempi moderni ", nella speranza che ciò possa servire la promozione umana e la diffusione della verità di Cristo e dell'insegnamento della Chiesa. 238 Sarebbe d'aiuto se ogni Diocesi allestisse, dove possibile, un ufficio per le comunicazioni e per i media. L'educazione ai media, comprendente la valutazione critica dei prodotti mediatici, deve essere sempre più parte della formazione dei sacerdoti, dei seminaristi, dei religiosi, dei catechisti, dei professionisti laici, degli studenti nelle scuole cattoliche e delle comunità parrocchiali. Data l'ampia influenza e l'impatto straordinario dei mass media, i cattolici hanno bisogno di lavorare insieme con i membri di altre Chiese e Comunità ecclesiali, e con i seguaci di altre religioni per assicurare ai valori spirituali e morali un posto nei media. Con i Padri del Sinodo, incoraggio lo sviluppo di piani pastorali per le comunicazioni sia a livello nazionale che diocesano, sulla scia delle indicazioni dell'Istruzione pastorale Aetatis novae, prestando la dovuta attenzione alle circostanze prevalenti in Asia.

I martiri

49. Per quanto importanti possano essere i programmi di formazione e le strategie, alla fine è il martirio che rivela l'essenza più vera del messaggio cristiano. La parola stessa " martire " significa testimone, e quanti hanno sparso il proprio sangue per Cristo hanno dato la testimonianza estrema all'autentico valore del Vangelo. Nella Bolla di indizione del Grande Giubileo dell'Anno 2000, Incarnationis mysterium, ho sottolineato l'importanza vitale di ricordare i martiri. Ho scritto: " Dal punto di vista psicologico, il martirio è la prova più eloquente della verità della fede, che sa dare un volto umano anche alla più violenta delle morti e manifesta la sua bellezza anche nelle più atroci persecuzioni ". 239 Lungo i secoli, l'Asia ha dato alla Chiesa e al mondo un grande numero di questi eroi della fede, e dal cuore dell'Asia si innalza il grande canto di lode: " Te martyrum candidatus laudat exercitus ". E questo l'inno di coloro che sono morti per Cristo sul suolo dell'Asia nei primi secoli della Chiesa, ed è anche il grido gioioso di uomini e donne di tempi più recenti, come san Paolo Miki e compagni, san Lorenzo Ruiz e compagni, sant'Andrea Dung Lac e compagni, sant'Andrea Kim Taegon e compagni. Che la grande schiera di martiri dell'Asia, antichi e nuovi, non cessi mai di insegnare alla Chiesa in quel Continente cosa significhi rendere testimonianza all'Agnello nel cui sangue essi hanno lavato le loro vesti splendenti (cfr Ap 7, 14)! Siano essi testimoni indomiti del fatto che i cristiani sono chiamati a proclamare sempre e ovunque nient'altro che la potenza della Croce del Signore! E il sangue dei martiri dell'Asia sia, ora come sempre, seme di nuova vita per la Chiesa in ogni angolo del Continente!

 

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