APPENDICE
DICHIARAZIONE CIRCA LA RIFORMA DEL CALENDARIO
Il sacro concilio ecumenico Vaticano II, stimando di non piccolo valore i desideri di molti di veder assegnata la festa di pasqua ad una determinata domenica e di adottare un calendario fisso, dopo aver preso accuratamente in esame le conseguenze che possono derivare dalla introduzione di un nuovo calendario, dichiara quanto segue:
1. Il sacro concilio non ha nulla in contrario a che la festa di pasqua venga assegnata ad una determinata domenica nel calendario gregoriano, purché vi sia l' assenso di coloro che ne sono interessati, soprattutto i fratelli separati dalla comunione con la sede apostolica.
2. Parimenti il sacro concilio dichiara di non opporsi alle iniziative che tendono ad introdurre nella società civile un calendario perpetuo. Però, tra i vari sistemi allo studio per fissare un calendario perpetuo e introdurlo nella società civile, la chiesa non si oppone a quelli soltanto che conservano e tutelano la settimana di sette giorni con la domenica, senza aggiunta di giorni fuori della settimana, in modo che la successione delle settimane resti intatta, a meno che intervengano gravissime ragioni, sulle quali dovrà pronunciarsi la sede apostolica. Tutte e singole le cose, stabilite in questa costituzione, sono piaciute ai padri del sacro concilio. E noi, in virtù della potestà apostolica conferitaci da Cristo,unitamente ai venerabili padri, nello Spirito Santo le approviamo, le decretiamo e stabiliamo; e quanto è stato così sinodalmente stabilito, comandiamo che sia promulgato a gloria di Dio.