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Dizionarietto dei termini Biblici, Catechistici, Pastorali, Patristici e Teologici





Abib, vedi Calendario



Abisso



Nel Nuovo Testamento significa il mondo dei morti (Romani 10,7) e la dimora degli spiriti ribelli (Luca 8,31; Apocalisse 9,1.11; ecc.). Secondo la tradizione biblica, e idee antiche molto diffuse, si tratterebbe di un profondo mondo sotterraneo nel quale sono imprigionati gli spiriti maligni fino al loro castigo finale.

Abitazione, vedi Tenda dell'incontro



Adar, vedi Calendario



Alleanza



Il significato della parola ebraica corrispondente è molto ricco: impegno, patto, accordo, trattato, obbligo. Tutti questi termini sono stati usati, nella nostra traduzione, per esprimere, nei diversi casi, il significato della parola ebraica, la quale vuole indicare il legame che Dio, di sua propria iniziativa, stabilisce:

_ con l'intera umanità nella persona di Noè (Genesi 9,9-17);

- con una persona, come Abramo (Genesi 15,18) o Davide (Salmo 89,4-5);

- con il popolo d'Israele (Esodo 19,5-6);

- e, infine, con tutti quelli che credono in Gesù Cristo (Marco 14,24; ecc.). Quest'ultima è la "nuova alleanza" predetta dai profeti (ad esempio, Geremia 31,31) e compiuta nella morte e risurrezione di Cristo.

La parola usata nell'antica traduzione greca per indicare l'alleanza ha dato origine, prima in latino poi in italiano, al termine Testamento, da cui derivano le espressioni Antico e Nuovo Testamento. Cosi il concettto di alleanza viene applicato all'intera Bibbia.

Altare



Una specie di tavola, di solito in pietra, sulla quale si offrono i ·sacrifici a Dio. A Gerusalemme venivano usati due altari: l'altare dei profumi o dell'incenso (Esodo 30,1-10), situato nella sala centrale del ·tempio, e l'altare dei sacrifici (Esodo 27,1-7), situato davanti all'edificio. Gli angoli superiori dell'altare, alquanto sporgenti (Esodo 27,2), erano considerati la parte più sacra.

Amalecìti, vedi Cananei



Amen



Parola ebraica che significa "sia così". Si può anche tradurre con "veramente", "certamente", " sìcuramcnte". In Apocalisse 3,14 è usato come titolo per indicare il Cristo.

Amorrei, vedi Cananei



Angelo



Questa parola deriva dal greco e, come il vocabolo ebraico corrispondente, significa messaggero, inviato. Parlando di angeli, la Bibbia dice che cosa fanno e non tanto che cosa sono. Nei testi più antìchi dell' Antico Testamennto, quando si dice Angelo del Signore (o, talvolta, Angelo di Dio), si indica probabillmente Dio stesso in quanto entra in relazione con l'uomo (vedi ad esempio Genesi 16,7-14; Giudici 6,11-24).

Altre volte si parla di esseri che sono presso DIO, lo lodano ed eseguiscono i suoi comanndi. Soprattutto nel periodo dopo l'esilio si sviluppa una concezione più elaborata sugli angeli: essi sembrano ordinati in gerarchie,alcuni di loro hanno un nome (ad esempio "Gabriele" In Daniele 9,21), altri sono considerati protettori dei popoli (vedi Daniele 10,20-21).

Anche nel Nuovo Testamento gli angeli sono messaggeri di Dio (Luca 1,26-38; Mattteo 13,49; 18,10; ecc.). In alcuni passi (ad esempio Apocalisse 9,11) si parla di angeli del mondo sotterraneo (vedi Abisso).

Anziani



Nell' Antico Testamento gli anziani sono i capi delle famiglie e dei gruppi di famiglie che formano le tribù. Gli anziani di una stessa città formano un consiglio responsaabile che dirige la città e amministra la giustizia. Gli anziani sono i custodi della tradizione. Spesso il nome indica la funzioone e, non sempre, l'età avanzata di chi la esercita. Per questo talvolta questa traduuzione li chiama responsabili, capi, ecc. Nel Nuovo Testamento si possono distinguere tre gruppi differenti che vengono chiamatI anziani, o responsabili, o capi.

l) Nei vangeli sono persone che hanno un compito di responsabilità nella comunità degli Ebrei. Alcuni di loro fanno parte del consiglio chiamato Sinedrio o tribunale supremo.

2) Negli Atti degli Apostoli (cc. 11-21) e in alcune lettere sono quei cristiani che hanno una responsabilità nella comuniità locale.

3) Nell'ApocaliSse, 24 anziani fanno parte della corte di Dio in cielo, forse come rappresentanti del popolo di Dio.

Apostolo



Un discepolo del gruppo dei dodici che Gesù scelse per prepararli in modo particoolare e per mandarli ad annunziare il suo messaggio. Questa parola significa "inviaato" e nel N uovo Testamento è usata anche per Paolo e altri cristiani impegnati a diffondere la fede (Atti degli Apostoli 14,15).

Arca dell'alleanza



È chiamata anche arca di Dio (o del Signore). Si tratta di un cofano o cassetta di legno rivestito d'oro. È descritta in Esodo 25,10-22. Veniva trasportata a spalla con l'aiuto di stanghe fissate nei quattro anelli degli angoli. Prima della monarchia accommpagnava le truppe degli Israeliti nelle loro battaglie. Fu portata a Gerusalemme da Davide e collocata da Salomone nel luogo santissimo del ·tempio. Probabilmente fu distrutta o asportata quando i Babilonesi conquistarono Gerusalemme nel 587. Il coperchio aveva un ruolo importante nei riti di ·purificazione (Levitico 16,12-15) ed era sormontato da due figure di esseri alati, i cherubini. L'arca conteneva le due tavole della legge (Esodo 25,16; 40,20; vedi anche Ebrei 9,4). Per gli Israeliti rappresentava il tuono di Dio sulla terra, ed era, quindi, il Simbolo della sua presenza (Numeri 10,33-36; l Samuele 4,3-8; Salmo 132,8).

Aspersione - aspergere - asperso



E un rito di purificazione che si faceva con il sangue, per esempio nella stipulazione dell'·alleanza (Esodo 24,3-8), con l'olio, per esempio nella consacrazione sacerdotale (Levitico 8,30) e con l'acqua, per esempil1 nel rito di espiazione (Numeri 19,11-22); Per farlo si usava la pianta di issopo, i cui ramoscelli servivano appunto per aspergere I fedeli In occasIOne di alcune feste (Leviticò 14,4-7).

Assemblea



Nell'Antico Testamento la parola ebraica Indica la comunità dei figli d'Israele convoocati .per un atto religioso, spesso cultuale (vedi Deuteronomio 23; l Re 8; Salmo 22,26). Descrive anche la comunità liturgica d'Israele al tempo del deserto, al tempo dei re e nel postesilio. Nel Nuovo Testaniei.to la parola greca corrispondente è quasi 'SCIDDpre tradotta con i termini "chiesa" "comunità". La prima generazione cristiana era cosciente di essere il nuovo popolo di Dio (I Pietro 2,10); essa ha usato questo termine per esprimere anche la sua situazione di essere chiamata a formare "il popolo di Dio"  negli ultimi tempi (vedi l Corinzi 1,2; Romani 16,1).



Battesimo



E' il primo sacramento dei cristiani , implica l'ingresso nella comunità della Chiesa Cattolica.



Calendario



Mesi: nell'Antico Testamento si trovano tracce del calendario dell'antico Israele che faceva cominciare l'anno in autunno (vedi Esodo 23,16; Levitico 23,24). Tuttavia, a partire dal VI secolo a.C., è stato utilizzato il calendario babilonese che faceva cominnciare l'anno in primavera. I mesi dell'anno sono indicati spesso con il numero d'ordine e talvolta con il loro nome. Cosi il primo mese, che corrisponde alla seconda metà di marzo e alla prima metà di aprile nel nostro calendario, è citato talvolta come il mese di Abib (nome cananeo) o come il mese di NiSan (nome babilonese). A partire dal primo mese (marzo-aprile), si può facilmennte sapere a quale periodo dell'anno corriisponde ciascun mese citato. Il secondo mese, per esempio, corrisponde ad aprileemaggio, il terzo a maggio-giugno e cosi di seguito. Il mese di Sivan corrisponde al nostro maggio-giugno. Il mese di Elul al nostro agosto-settembre. Il mese di Casleu al nostro novembre-dicembre. Il mese di Tebet al nostro dicembre-gennaio. Il mese di Sebat al nostro gennaio-febbraio e il mese di Adar al nostro febbraio-marzo.

I mesi iniziavano nel giorno della luna nuova. Poichè i dodici mesi lunari assommmano a soli 354 giorni era necessario agggiungere ogni due o tre anni un tredicesimo mese supplementare (che si chiamava secondo Adar) per far corrispondere il calendario con l'anno solare.

Cananei



Sono gli abitanti della terra di Canaan, che già si trovavano in quella zona prima dell'arrivo degli Israeliti. Terra o paese di Canaan è l'antico nome di quella che i Greci chiamarono Palestina (cioè terra dei Filistei).

Oltre ai Cananei la Bibbia nomina altre popolazioni come abitanti di Canaan:

- gli Amorrei: sono un'antichissima popoolazione presente in Palestina e Siria. Nella Bibbia il nome è spesso sinonimo di Canaanei;

- gli Illili: il nome indica, al di fuori della Bibbia, un popolo dell' Asia Minore che costitui nel secondo millennio a.C. un grannde impero che si estendeva dalla Siria alla Mesopotamia. Non è certo se abbia relazioone con gli Ittiti di cui parla la Bibbia;

- gli Amaleciti: una tribù nomade a sud est della Palestina;

- i Perizziti: sono forse gruppi cananei delle campagne;

- i Gergesei: altro gruppo di Cananei;

- gli Evei: probabilmente un gruppo di razza non semitica;

- i Gebusei: un gruppo cananeo che abitava Gerusalemme prima della conquista da parrte di Davide;

- gli Urriti: antichi popoli del nord del mar Morto.

Elenchi di queste popolazioni che vivevano in Palestina già prima degli lsraeliti si trovano in Genesi 15,19-21; Numeri 13,29; Deuteronomio 7,1; ecc.

Per la religione dei Cananei vedi Santuario.

Casleu, vedi Calendario



Circoncidere - circoncisione



È un rito durante il quale si taglia una parte del prepuzio. È conosciuto e praticato do molti popoli, ma presso gli Israeliti ha UI significato del tutto particolare: è segne dell'· alleanza che Dio ha fatto con il popo lo d'Israele (Genesi 17,9-14).

Per questo la qualifica di incirconciso talvolta attribuita a popolazioni nemich d'Israele. Quest'uso cominciò probabilmen te nelle lotte degli Israeliti contro i Filiste (vedi l Samuele 17,26). In seguito furonl chiamati incirconcisi perfino i popoli che di fatto, praticavano la circoncisione, com ad esempio, gli Egiziani (vedi Ezechiel 32,28). In alcuni di questi casi, quindi, I nostra traduzione usa espressioni quali "mi scredente" o "senza Dio" come equivalen.l della qualifica di non circonciso.

Città di Davide



È il nome dato alla fortezza di Sion, conquistata da Davide e tolta ai Gebusei (2 Samuele 5,7-9). È la parte più antica di Gerusalemme.

Comunità, vedi Assemblea



Cristo, vedi Messia



Demonio



Uno spirito maligno che può fare del ma all'uomo e che viene considerato con messaggero al servizio del diavolo (Marc 1,34; 3,15).

Diavolo



Nel Nuovo Testamento indica il più diretto avversario di Dio, il tentatore e seduttore degli uomini. È pure chiamato Beelzebùl o Satana (Marco 3,22.23).

Nell'Antico Testamento satana è un nome comune che significa accusatore in un proocesso, avversario. Nel Libro di Giobbe (2,1) si parla di Satana come di un essere che mette alla prova gli uomini. In I Cronache 21,1 Satana sembra già un nome proprio. A poco a poco si sviluppò tra gli Israeliti la concezione di Satana, avversario di Dio, che rende gli uomini schiavi del peccato. Si prepara cosi il concetto che troviamo nel Nuovo Testamento.

Digiuno



Stare senza cibo per motivi religiosi, durannte un determinato periodo di tempo (Marco 2,18; Atti 13,2.3).

Dimora, vedi Tenda dell'incontro



Discepolo



Una persona che segue un maestro per ricevere un insegnamento. Il maestro può essere il capo di un gruppo religioso (Mattteo 22,16), un 'profeta (Isaia 8,16; Marco 2,18) o Dio stesso (Isaia 54,13). Nel Nuovo Testamento il termine viene soprattutto usato in riferimento a Gesù, e la parola discepolo è usata spesso per indicare quelli che seguono Gesù; in modo particolare i dodici 'apostoli.

Efa, vedi Pesi e misure

Elul, vedi Calendario

Espiazione, vedi Giorno del perdono

Evei, vedi Cananei

Farisei



Formavano un gruppo religioso particolare all'interno della religione ebraica, composto soprattutto di laici. Essi erano i rappresenntanti della pietà popolare e i maestri della Torah (legge). Insegnavano una profonda e amorosa ubbidienza all'insegnamento divi· no secondo antiche e sempre nuove intero pretazioni della parola di Dio. Gesù li acccusa di annullare, a volte, la parola di Dio con le loro tradizioni (Marco 7,13). Altrove, però, dice di fare quello che insegnano senza imitare quello che fanno (Matteo 23,3).

Feste



Tre sono le feste principali degli Israeliti:

I. La festa di Pasqua. Si celebra in primaavera, il 14 del mese di Nisan (vedi Calendaario) e commemora la liberazione degli Israeeliti dalla schiavitù d'pgitto (Esodo 12; Deuuteronomio 16,1-8). E una delle feste più grandi che gli Israeliti andavano a celebrare a Gerusalemme; cosi avveniva anche al tempo di Gesù. Ancora oggi il giorno della Pasqua comincia con la festa dei Pani non lievitati, la quale dura sette giorni ed è spesso considerata una sola festa con quella di Pasqua. Si chiama cosi perchè in questa settimana non si usa il lievito per fare il pane (Esodo 12,14-20). I pani non lievitati sono anche chiamati azzimi.

2. La festa della Mietitura, chiamata anche festa di Pentecoste. Si celebra al termine della mietitura del grano (Esodo 23,16; Levitico 23,15-21), sette settimane, cioè cinnquanta giorni, dopo la Pasqua. Pentecoste è una parola che deriva dal greco e significa "cinquantesimo" (giorno). Talvolta è anche chiamata "festa delle Settimane".

3. La festa del Raccolto. Si celebra in autunno dopo la vendemmia e la raccolta delle ulive e della frutta. Si chiama anche festa delle Capanne (o delle "Tende" o dei "Tabernacoli ") perchè gli antichi Israeliti la celebravano abitando per sette giorni sotto capanne di rami e paglia (Neemia 8,14-18). Accanto a queste tre feste principali l'Anntico Testamento conosce anche altre feste di origine più recente, come la festa della Luna nuova all'inizio del mese (vedi Caalendario) e la festa dei Purim. L'origine di quest'ultima è spiegata in Ester 9,20-32. Per il giorno del Kippur vedi 'Giorno del perdono.

Per i cristiani, la Pasqua celebra la risurreezione di Cristo e la liberazione da lui realizzata (l Corinzi 5,7); la Pentecoste ricorda che, durante la prima Pentecoste dopo la risurrezione di Cristo, lo 'Spirito Santo discese sugli apostoli (Atti 2,1-4).

Figlio dell'uomo



Questa espressione, come il suo originale ebraico: "ben adam", significa molto spesso semplicemente "uomo". Nella Bibbia indica tanto l'individuo (Ezechiele 2,1) quanto il popolo (Daniele 7,13.18.27) nella loro umile condizione e nella loro futura gloria. Gesù usava questa espre~sione per indicare se stesso, per dire che egli era stato scelto da Dio come salvatore (Marco 10,45). Questo titolo indica sia l'umile condizione di Gesù nella sua vita terrena (Marco 8,31; Luca 9,58), sia la sua gloria futura (Matteo 25,31; Marco 8,38).

Gebusei, vedi Cananei

Gergesei, vedi Cananei

Giorno del perdono



Questa festa, una delle più importanti per gli Ebrei è da loro chiamata "Yom Kipppur". Quando ancora non esisisteva il temmpio, il 'sommo sacerdote offriva in questo giorno il sacrificio per i peccati del popolo d'Israele (Levitico 16,29-34). Essa e a,ncora oggi celebrata dagli Ebrei verso la fme di settembre. Nella Lettera agli Ebrei (cc, 9-10) questa festa è presentata come un'immmagine del grande giorno della morte e risurrezione di Gesù,

Giorno del Signore



I profeti avevano annunziato il gIOrno del Signore (vedi Isaia 2,12; Amos 5,18) come un giorno in cui il Signore sarebbe venuto per giudicare definitivamente Israele e le nazioni pagane.

Il Nuovo Testamento riprende questa attesa di un giorno definitivo, ma applica l'espresssione alla venuta gloriosa di Cristo (l Cormmzi 5,5; Filippesi l,IO; ecc.). Secondo le situazioni questo giorno è atteso Sia come il giorno del castigo di Dio (Romam 2,5), Il giorno del giudizio (Matteo 10,15;,1 Cormzl 3,13), sia come il giorno della liberazione (Efesini 4,30).

Giudizio



Con il termine "giudizio" si intende la deecisione di Dio sugli uomini in base al loro agire e, spesso, una sentenza negativa (Giacomo 2,13; 5,12). Molte volte il "giudizio" è presentato come l'atto finale di Dio sul mondo che non si è convertito a Cristo (Giovanni 12,47-50; Matteo 13,40-43;25,31-46)

Impuro- impurità, vedi Puro

Ittiti, vedi Cananei

Lebbra - lebbroso



Nella Bibbia il termine di solito tradotto con lebbra aveva un significato più ampio di quello che gli diamo noi oggi: indicava varie malattie della pelle oltre la lebb' propriamente detta. Per questo, la nostra traduzione usa talvolta parole diverse. Chi era afflitto da una di queste malattie era chiamato lebbroso e considerato impuro

Legge



Questo termine è la traduzione abituale ma assai difettosa, della parola ebraica "Torah" che significa "insegnamento".Torah è usato per indicare i primi cinque libri della Bibbia chiamati anche "libri di Mosè". A volte è' pure usato in un senso più generale e indica tutto l'Antico Testamento.

Letek, vedi Pesi e misure

Levita



Il nome significa appartenente alla tribù di Levi. Tranne isolate eccezioni, tutti i sacerdoti erano, in questo senso, leviti: Quando l'Antico Testamento parla di leviti, distinguendoli dai sacerdoti, si, riferisce quasi sempre a persone della tnbù di Levi che aiutavano i sacerdoti nel culto sacrificale oppure esercitavano nel tempio varie funzioni subordinate (vedi, ad esempio, Numeri 3,6-10). Alcuni pensano che, prima dei tempi del re Giosia (2 Re 22), molti leviti esercitassero le loro funzioni nei vari santuari della Palestina al di fuori tempio di Gerusalemme.

Lievito



È una sostanza che si aggiunge alla pasta del pane perché fermenti prima di essere messa nel forno. Nella Bibbia si parla di  lievito come simbolo di qualcosa che l tra e fa crescere e, a volte, nel senso di qualcosa che corrompe (Matteo 16,6; Marco 8,15; l Corinzi 5,6). L'uso del lievito era ed è ancora proibito agli Ebrei durante la settimana di Pasqua, nella quale si mangia soltanto pane senza lievito (Esodo 12,15-20; vedi Feste).

Luna nuova, vedi Feste

Maestri della legge



Cosi sono chiamati coloro che insegnano e interpretano gli insegnamenti della Bibbia ebraica, specialmente i primi cinque libri, che erano chiamati la "Torah di Mosè", o semplicemente "la Torah" o "la legge" (Matteo 2,4; 5,20). In altre traduzioni i maestri della legge possono essere chiamati scribi o dottori della legge.

Manna



È il cibo miracoloso che Dio concesse agli Ebrei durante il loro vagare nel deserto doopo l'uscita dall'Egitto (Esodo 16,14-21; Giosuè 5,11-12). Era simile a un piccolo seme e aveva il sapore di focaccia con miele; era usato come pane.

Messia

È la trascrizione di una parola ebraica che significa "unto". L'unzione con l'olio era un modo per indicare che una cosa o una persona era dedicata o consacrata a Dio. L'Antico Testamento parla di unzione tallvolta per i profeti (l Re 19,16), per i ·sacerdoti (Levitico 3,4) e per i re (l Samueele 10,1; 16,1.13). Il titolo di messia si riferisce soprattutto al re per indicare che Dio lo ha scelto. Per questo, nella nostra traduzione, alle volte, il termine messia è sostituito con le espressioni "re, re consacrato, re che Dio si è scelto". Messia è soprattutto chiamato il Salvatore annunziato dai profeti dell' Anntico Testamento. La parola greca "Cristo" deriva anch'essa da un verbo che significa "ungere" e significa "unto" come l'ebraico messia (Matteo 16,15.20; Atti 2,36).

Mondo dei morti, vedi Regno dei morti

Nisan, vedi Calendario

Pani non lievitati (festa dei), vedi Feste

Parabola



Breve racconto o paragone di cui Gesù si serviva per illustrare il suo insegnamento (Matteo 13) e presentarlo in modo più efficace. Le parabole fanno parte del modo di parlare di Gesù e dei rabbini del suo tempo.



Paradiso



Nella traduzione dei rabbini e nel Nuovo Testamento indica il luogo dove si trovano coloro che sono stati salvati (Luca 23,43; 2 Corinzi 12,4).



Pasqua, vedi Feste

Pastore



Uomo o ragazzo che custodisce le pecore. Nella Bibbia si usa questa parola in senso figurato per indicare i capi del popolo o Dio stesso (Ezechiele 34; Salmo 23). Nel Nuovo Testamento indica Gesù come capo dei suoi ·discepoli (Giovanni 10,1-21) o coloro che hanno un compito di responsabilità nella Chiesa (Efesini 4,11).



Pentecoste, vedi Feste

Perizziti, vedi Cananei

Pesi e misure

Le unità di misura usate nella Bibbia sono diverse dalle nostre e spesso non ne conosciamo più l'esatto valore.

Le misure principali usate ai tempi dell' Anntico Testamento sono le seguenti:

La misura base era il cubito, cioè la lunnghezza media dell'avambraccio dal gomito alla punta del dito medio. Un cubito conteeneva due spanne e sei palmi. In alcuni testi, come 2 Cronache 3,3, si parla di un cubito antico e, in Ezechiele 40-48, di un cubito' lungo. Nella nostra traduzione un cubito è sempre (anche in Ezechiele) equivalente a 50 cm e la spanna e il palmo sono' in proporzione.

Sono le misure più numerose e incerte. La misura base per i liquidi era chiamata bat e, nella nostra traduzione, è considerata equiivalente a 40 litri. Anche per i solidi (ad esempio i cereali) si usavano misure di capacità: la misura base aveva capacità uguale al bat e si chiamava efa. È usata spesso una misura grande dieci volte l'efa, chiamata comer (oppure cor), che corriispondeva al carico di un asino. Altre misure erano la sea (un terzo di efa) , il letek (mezzo cor), lo hin (mezza sea) oltre ad altre usate più raramente o soltanto in certi . libri come il Levitico. Nel caso dei solidi la nostra traduzione dà l'equivalente in peso tenendo conto dei diversi pesi specifici reali.

Sono le misure che conosciamo con magggior precisione. La misura base era il siclo, corrispondente a circa Il grammi. Esistevaano frazioni di siclo (due terzi, un mezzo, un ventesimo). Cinquanta sicli (sessanta in Ezechiele) corrispondono a una mina. Treemila sicli (tremilaseicento in Ezechiele) corrrispondono a un talento, equivalente a circa 35 chili.

Nel Nuovo Testamento la misura base di lunghezza è ancora il cubito (45-50 cm). Per le distanze si usa lo stadio corrisponndente a circa 185 metri. Le misure di capacità sono citate molto raramente. Per i pesi, oltre al talento, è nominata la libbra. Quella romana corrispondeva a poco meno di 350 grammi.



Profeta - profetare - profezia

Nella Bibbia il profeta è anzitutto il portaavoce di Dio, colui che comunica al popolo il giudizio di Dio, i suoi ammonimenti e le sue promesse in una determinata situazione storica. La previsione del futuro può anche far parte del messaggio profetico (o profeezia), ma non ne è l'essenziale. Specialmente nel periodo più antico profeetare o "fare il profeta" può anche indicare uno stato simile all'estasi oppure comportaamenti strani, che manifestano la forza diviina che investe il profeta o, spesso, gruppi di profeti (vedi, ad esempio, l Samuele 10,5512).

In ebraico, oltre alla parola comuneml usata per indicare il profeta, se ne poss trovare altre meno frequenti: ad eserr veggente, uomo che ha visioni, uome Dio. Talvolta questi termini sono stati rr tenuti nella nostra traduzione, altre voli è usato al loro posto il nome profeta. Il messaggio di alcuni profeti è stato con vato nei libri della Bibbia che portan loro nome (Isaia, Geremia, ecc.); di , abbiamo notizie soprattutto in quei l biblici che il canone ebraico chiama "Profeti anteriori" .

Nella Bibbia si parla anche di profeti pretendono falsamente di comunicare messaggio da parte di Dio senza essere I mente inviati da lui.

Nel Nuovo Testamento il titolo di prorE attribuito a Giovanni il Battezzatore,Oa sù e ad alcuni membri della Chiesa parlano sotto l'impulso dello Spirito Dio per esortare o comunicare una rivelazione.



Purim, vedi Feste

Puro - purificare - purificazione

Per l'Antico Testamento se un uomo vo essere in comunione con Dio e parteci al culto e alla preghiera doveva esser stato di purità. Le cause di impurità el numerose: mangiare cibi proibiti (Lev 11), il contatto con un morto (Numeri 19,1-22) o con un pagano (Atti degli Apostoli 10,1-11.18), un rapporto sessuale (Lev 12,2), malattie come la lebbra (Lev 13,3), ecc.

Ma questa impurità poteva scomparire un rito di purificazione (Levitico 12,6-8; 14,1-32; ecc.).



Regno dei morti



Con questo termine gli Israeliti indica' il luogo sotterraneo dove venivano radI dopo la loro morte tutti i defunti di paese (vedi Ezechiele 32,19-30; Giobbe 19; 30,23). Altra traduzione Mondo dei morti. Vedi anche Abisso.



Regno di Dio - Regno dei cieli



Il Nuovo Testamento non definisce l'espressione assai frequente di Regni Dio. Secondo il contesto essa si riferisce o al fatto che Dio è re o all'esercizio della sua regalità.

Questa regalità di Dio alcune volte sembra una realtà attuale, connessa con la persona di Gesù (Matteo 12,2S; Luca 17,21), altre volte una realtà futura (Marco 9,1; Luca 22,30; vedi anche l Corinzi 6,9·10; 15,50). L'espressione Regno dei cieli, propria di Matteo, è sinonimo di Regno di Dio. Mattteo si adegua in questo caso all'uso degli Ebrei che evitano di pronunziare il nome di Dio.



Sabato



Il sabato è il settimo giorno della settimana ebraica. In questo giorno consacrato a Dio (Genesi 2,3 e nota) è proibito qualunque lavoro (Esodo 20,S·Il).



Sacerdote - sacerdozio



Nell'Antico Testamento il sacerdote è la persona che, durante il culto, presta servi. zio nel 'santuario, soprattutto nelI'offrire 'sacrifici a nome dell'intera comunità. Trannne, forse, qualche eccezione in epoca antica, per essere sacerdoti era necessario far parte di un determinato gruppo di famiglie appar. tenenti alla tribù di Levi (vedi 'Levita). Per il servizio nel 'tempio di Gerusalemme, i sacerdoti erano divisi in gruppi, ciascuno con incarichi particolari: il loro capo, spe. cialmente nel periodo più recente, viene chiamato sommo sacerdote.

Quando il Nuovo Testamento parla di sacerdoti si riferisce sempre o ai sacerdoti pagani (Atti 14,13) oppure ai sacerdoti degli Israeliti (Luca 1,5; Giovanni 1,19; ecc.). Questi ultimi prestavano servizio soltanto nel tempio di Gerusalemme. La Lettera agli Ebrei parla di Cristo come unico e sommo sacerdote. Nel Nuovo Testamento si attriibuisce a tutti i cristiani il termine sacerdoti (Apocalisse 1,6; 5,10; ecc.; vedi anche l Pietro 2,9).



Sacrificio



Nell'antichità il sacrificio era uno dei modi principali per onorare Dio. Nella Bibbia il sacrificio indica un dono fatto a Dio. Si offrivano in sacrificio sia animali sia offerte vegetali, come olio, vino, farina, focacce o anche incenso o profumi. Il sacrificio veniva offerto sull"a1tare, solitamente in un santuario e con la partecipazione dei sacerdooti. Anticamente i santuari in cui gli Israeliti offrivano i loro sacrifici erano molti. Il capitolo 12 del Deuteronomio ordina che i sacrifici si compiano soltanto nel 'tempio di Gerusalemme. Questa norma fu rispettata soprattutto dal tempo del re Giosia in poi (vedi 2 Re 22).

L'Antico Testamento ricorda vari tipi 'di sacrifici. I principali sono:

- il sacrificio completo: tutte le parti dell'aanimale o della cosa offerta venivano interaamente bruciate sull'altare (vedi Levitico 1,1_ 9). Questo sacrificio viene anche chiamato olocausto;

- il banchetto sacro: era un sacrificio offerrto per allacciare o ripristinare una giusta relazione con Dio. Sull'altare veniva bruciaata soltanto una parte dell'animale o dell'offferta, mentre il resto era mangiato o dall'offerente o dai sacerdoti. Spesso veniva celeebrato come sacrificio di ringraziamento. Talvolta è chiamato anche sacrificio pacifiico o sacrificio di comunione;

- il sacrificio per il perdono dei peccati: in esso era importante il sangue, che era connsiderato la sede della vita. Vedi Levitico 4,115,13.

Spesso si celebravano insieme vari tipi' di sacrifici: per questo, talvolta, questa traduuzione riassume il loro elenco con l'espressioone "vari sacrifici".

Secondo il Nuovo Testamento Gesù, con .Ia sua morte in croce, «ha offerto se stesso.UlÌ8 volta per sempre e ha compiuto la volonlàdi Dio; per questo Dio ci ha liberati dalle colpe e ci ha resi santi» (Ebrei 10,10).



Sadducei



Uomini di un gruppo religioso-politico di tendenza conservatrice, composto soprattutto di sacerdoti. Per molti aspetti l'insegnamento dei sadducei era diverso da quello dei farisei (Atti 23,8).



Samaritani



Quando il regno d'Israele, situato a Nord di quello di Giuda, fu conquistato con la sua capitale Samaria dagli Assiri nel 721 a.C., una piccola parte di lsraeliti non fu deportata e con essa si mescolarono altre popolazioni che gli Assiri trasferirono nella regione. Nacque cosi una popolazione mista per provenienza e per tradizioni religiose: i Samaritani. Più tardi essi ostacolarono i progetti dei rimpatriati dall'esilio a Babilonia, accolsero come sacri solo i cinque libri della legge e, infine, si fecero un loro santuario sul monte Garizim. Tutto ciò spiega perchè, anche ai tempi del Nuovo Testamento, Israeliti e Samaritani polemizzavano tra loro per motivi politici, morali e religiosi (Luca 9,51·56; Giovanni 4,9).



Santuario



Indica uno spazio sacro riservato a Dio e al suo culto. La parola si riferisce molte volte al 'tempio di Gerusalemme (vedi Tempio), alcune altre all'abitazione celeste di Dio (ad esempio Salmo 102,20).

In molti casi, però, santuario indica uno de· gli altri luoghi sacri degli Israeliti (ad esemmpio Betel, Silo, ecc.) oppure luoghi di culto delle popolazioni non israelitiche. Sono importanti quelli che, nella nostra traduzio· ne, vengono di solito chiamati santuari sulle colline (in altre traduzioni possono essere detti, ad esempio, "alti luoghi" o "alture"). Si tratta di piccoli rilievi del terreno, natu· rali o artificiali, sui quali praticavano già il culto le popolazioni cananee. Anche gli Israeliti, soprattutto prima dell'epoca del re Giosia (2 Re 22), avevano santuari di questo tipo, dedicati a Dio. A causa di alcune so· miglianze con i santuari dei Cananei, essi rappresentavano un pericolo di idolatria. Per questo il culto nei santuari sulle colline è spesso condannato soprattutto dai 'profeti. Infatti i Cananei praticavano nei loro santuari riti per ottenere dagli dèi il dono della fecondità, talvolta con la partecipazio· ne di prostitute addette al santuario. Inoltre collocavano in questi santuari, normalmente all'aperto presso un grande albero, i simboli delle loro divinità: un palo che significava la dea Astarte o Asera e una steele di pietra che indicava il dio Baal.



Satana, vedi Diavolo

Servo



Il termine servo nella Bibbia è dato a coloro che sono chiamati da Dio a collaborare più strettamente con lui. È un titolo dato a uomini a cui è affidata una missione particolare nei riguardi del popolo eletto. spesso attribuito a Mosè come mediatore dell'alleanza (Esodo 14,31), a Davide, tipo del re messianico (2 Samuele 7,8); ai patriarci: Abramo (Genesi 26,24), Isacco (Genesi 24,14). È applicato ai profeti che hanno la missione di conservare l'alleanza (Amos 3,7; Geremia 7,25; ecc.). Viene poi dato a quel misterioso personaggio che nel libro di Isaia è chiamato "il servo del Signore" Infine allo stesso Gesù per annunziare il mistero della sua morte (Atti 3,13.18) e agli apostoli, come Paolo (Romani l,1), che sono chiamati "servi di Cristo".



Sinagoga



Edificio dove, in ogni città o villaggio, Ebrei si riuniscono per celebrare il Il culto. Durante la settimana può essere che usato come aula scolastica dei fanci o come centro sociale. Le prime sinagol sorsero durante l'esilio a Babilonia. parola significa: assemblea, riunione.



Sion - città di Sion - monte Sion

Altro nome di Gerusalemme. lnizialmente indicava soltanto la collina a sud est, sulla quale era costruita la prima Gerusalemme che la Bibbia ricorda (2 Samuele 5,7; l Cronache 11,5; vedi Città di Davide). In seguito il nome indicò anche il monte più a nord sul quale fu costruito il tempio. (vedi Salmo 48,3) e, infine, con l'estendersi della città anche a ovest, Sion indicò tutta Gerusalemme.



Sivan, vedi Calendario

Sommo sacerdote



Era il sacerdote che ricopriva la più a carica nella gerarchia giudaica dei sacerdoti. Presiedeva le assemblee del Sinedrio Una volta all'anno (il grande giorno del perdono dei peccati, vedi Levitico 16), entrava nel luogo santissimo del tempio e offriva un sacrificio per se stesso e per i peccati del popolo d'Israele.



Spirito - Spirito Santo

Nel suo significato più semplice, la parola ebraica corrispondente a spirito viene usata nell' Antico Testamento per indicare soprattutto il vento. Il vento può essere, a volte, considerato messaggero di Dio o manifestaazione della sua potenza (Genesi 1,2; Gereemia 10,13). Spirito è anche il respiro dell'uoomo, segno della vita datagli da Dio (Salmo 143,7). Lo Spirito di Dio è la potenza con cui Dio opera ed è particolarmente presente in tutti coloro che hanno ricevuto da Dio una missione, ad esempio i profeti (Michea 3,8). Talvolta, nell' Antico Testamennto, lo spirito è presentato come una forza mandata da Dio anche quando produce confusione o disorientamento, come, ad esempio, nel caso del "cattivo spirito" che viene su Saul (I Samuele 18,10).

Nel Messia lo Spirito di Dio è presente in modo specialissimo; anzi è proprio per questa perfetta presenza dello Spirito che il Messia è in grado di compiere la sua missione (Isaia 42,1; Marco 1,8).

I profeti hanno annunziato il dono dello Spirito a tutto il popolo (Ezechiele 36,27; Gioele 3). Il giorno di Pentecoste lo Spirito scende sulla prima comunità dei discepoli (Atti 2,1-4). Lo Spirito dona la fede in Cristo (I Corinzi 12,3) e arricchisce i credennti con i suoi doni.



Spirito maligno



Per il senso di questa espressione nel Nuovo Testamento vedi Demonio.



Tempio



Quando non è accompagnata da altre speciificazioni, questa parola indica il tempio di Gerusalemme. Esso fu costruito dal re Salomone a metà del X secolo a.C. Fu distrutto nel 587 a.C. dai Babilonesi. I rimpatriati dall'esilio ricostruirono il temmpio in forma probabilmente più modesta. Dopo varie vicende, Erode il Grande ne decise il rifacimento nel 20 a.C. I lavori terminarono solo nel 64 d.C., poco prima della distruzione per opera dei Romani, che avvenne nell'anno 70 d.C.

Il tempio di Salomone era un edificio rettangolare diviso in tre parti: l'atrio, la grande sala centrale o • santuario, e il luogo santissimo. All'esterno si trovava l'· altare per i ·sacrifici; nella sala centrale l'altare per l'incenso, le tavole per i pani e i canndelabri. Nel luogo santissimo era conservaata l'·arca dell'alleanza sormontata dalle figure dei cherubini. In questo luogo entrava soltanto il sommo sacerdote una volta all'anno nel Giorno del perdono.

Il tempio di Gerusalemme era considerato come il luogo nel quale Dio, «che né i cieli né l'universo possono contenere, ha scelto di manifestare la sua presenza» (I Re 8,27). Per questo il tempio doveva essere l'unico santuario del popolo d'Israele. Vedi Sacrificio, Santuario, Tenda dell'incontro.



Tenda dell'incontro



Era il santuario trasportabile del popolo d'Israele durante il periodo in cui gli Israeliiti vivevano ancora nel deserto; la tenda in cui Dio si incontrava con Mosè (Esodo 33,7-11).

Veniva considerata come il luogo privilegiaato della presenza di Dio in mezzo al suo popolo (Esodo 29,42-46).



Tradizione



Con questo termine si intendono tutte le norme da lungo tempo entrate nelle abitudiini sociali e religiose. Gesù le chiama "tradiizioni degli uomini", quando sono tradizioni contrarie alla legge data da Dio (Matteo 15,1-9; Marco 7,1-13).



Uomo di Dio, vedi Profeta

Urriti, vedi Cananei

Vangelo

Il termine significa "bella notizia","liéto messaggio", "lieto annunzio". Il contenuto di questo messaggio è la venuta del regno per mezzo di Gesù Cristo. Si fa uso di questo termine per indicare il messaggio di Gesù; solo più tardi, passa a indicare i libri che lo contengono.



Veggente, vedi Profeta

Zelota



Uno che apparteneva al movimento di reesistenza palestinese contro i Romani. Siccome due dei discepoli di Gesù si chiamavano Simone, per distinguerli uno è detto "Simone del partito degli zeloti" (Marco 3,18; Matteo 10,4; Luca 6,15)