Giovanni Paolo II

Amantissima Providentia

Lettera Apostolica

Per il VI centenario del transito di S. Caterina da Siena

Introduzione


Venerati fratelli e diletti figli,

salute e apostolica benedizione.


L'amabile provvidenza divina si manifesta in vari modi protagonista della storia, accendendo sempre nuove luci sul cammino dell'uomo. Spesso sceglie per questo delle persone apparentemente disadatte e ne eleva talmente le facoltà native, da renderle capaci di azioni assolutamente superiori alla loro portata. E questo fa non tanto per confondere la sapienza dei sapienti (1Cor 1,19), quanto per mettere in luce la sua opera, che non ha bisogno di sostegni umani, e per indicare più chiaramente agli uomini a quale dignità li eleva la sua grazia e a quali grandezze ancora maggiori può e vuole condurli la sua guida.

Ciò è particolarmente evidente nella vita e nelle opere di santa Caterina da Siena, di cui quest'anno si celebra il sesto centenario della pia morte. Sono lieto per questo di additarla nuovamente all'esempio dei fedeli, non solo d'Italia, ma del mondo intero. In lei infatti il divino Spirito fece risplendere meravigliosi arricchimenti di grazia e di umanità, per mezzo dei doni di sapienza, d'intelletto e di scienza, coi quali la mente umana diventa estremamente sensibile alle divine ispirazioni, "nella conoscenza delle cose divine e delle umane" (S.Thomae "Summa Theologiae", I-IIae, q. 68, a. 5 ad 1).

A lei si possono perciò applicare le parole del salmista: "Hai spianato la via ai miei passi, i miei piedi non hanno vacillato" (Sal 17 (18),37). E ancora: "Corro per la via dei tuoi comandamenti, perché hai dilatato il mio cuore" (Sal 118 (119),32).

 

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